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Medaglia d'oro al valore civile per i poliziotti che salvarono da un agguato l'ex presidente del Parco dei Nebrodi Antoci

I riconoscimenti sono stati assegnati a Daniele Manganaro, all’epoca dirigente del commissariato di polizia di Sant’Agata di Militello, al vice ispettore Sebastiano Proto, al sovrintendente Salvatore Santostefano e al vice sovrintendente Tiziano Granata. Per quest'ultimo si tratta di un conferimento alla memoria, perché scomparso nel 2018.

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I poliziotti che salvarono la vita nel 2016 all’ex presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, bersaglio di un attentato mafioso, sono stati insigniti della medaglia d'oro al valor civile dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Il Capo dello Stato ha emanato un decreto proprio per conferirla.

Nella notte fra il 17 e il 18 maggio del 2016 gli uomini della scorta e del commissariato di Sant’Agata di Militello salvarono la vita all'allora presidente del Parco dei Nebrodi e "padre" del protocollo di legalità poi assorbito nel Codice antimafia. L'auto di Antoci che stava viaggiando con la scorta, fu assaltata da un commando armato di fucili e molotov lungo la strada tra Cesarò e Sant’Agata di Militello, nel Messinese.

A essere insigniti sono stati l’attuale questore vicario di Cuneo, Daniele Manganaro, e all’epoca dirigente del commissariato di polizia di Sant’Agata di Militello, il vice ispettore Sebastiano Proto, il sovrintendente Salvatore Santostefano e il vice sovrintendente Tiziano Granata. Per quest'ultimo si tratta di un conferimento alla memoria, perché è scomparso a 40 anni nel 2018.

Ecco la motivazione che riguarda il vice questore Manganaro: "Interveniva con straordinaria determinazione a tutela del Presidente del "Parco dei Nebrodi", cui fungeva da scorta unitamente ad altri colleghi, reagendo con grande tempestività ad un agguato teso da malavitosi legati a contesti criminali mafiosi. Nonostante venisse fatto bersaglio di colpi di arma da sparo, rispondeva prontamente aprendo il fuoco, riuscendo a porre in salvo il Presidente del Parco e a far desistere i malviventi dal loro intento criminale, costringendoli alla fuga. Mirabile esempio di coraggio, altruismo e virtù civiche. 18 maggio 2016 - San Fratello (ME)".

"Ringrazio di cuore il Presidente Mattarella, che in questi anni non mi ha mai fatto mancare il suo appoggio e la sua attenzione, ciò mi ha dato la forza di andare avanti, girare il Paese, incontrare migliaia di giovani, fra scuole e università, e continuare a dire loro che vale la pena schierarsi” ha commentato Giuseppe Antoci. “Le stesse parole che proprio il Presidente Mattarella ha pronunciato al quarantesimo anniversario della morte di Giorgio Ambrosoli sulla necessità di schierarsi contro le mafie. La scelta – ancora Antoci - di insignire, con la più alta onorificenza civile, i poliziotti della mia scorta è una carezza al cuore di un Paese che decide di commemorare i vivi, quei ragazzi che con il loro coraggio hanno evitato a tre giovanissime ragazze di perdere il loro padre fermando un’altra strage di mafia. A loro sarò riconoscente per tutta la vita. Un pensiero non può non andare a Tiziano Granata, prematuramente scomparso, sorriderà da lassù".

L’attività per la concessione della Medaglia d’Oro al Valor Civile è molto lunga e complessa e dura anche anni attraverso il lavoro di una commissione che porta avanti una istruttoria rigidissima. Dal 1851 la Medaglia D’Oro al Valor Civile è stata assegnata, dal Presidente della Repubblica, prioritariamente alla memoria. Il segnale che arriva dal Quirinale è un segnale chiarissimo della volontà di commemorare, in questo caso, i vivi. Quattro poliziotti, padri di famiglia, che quella notte, dopo quel violento conflitto a fuoco, salvarono la vita al Presidente Antoci evitando al Paese di svegliarsi, quel 18 maggio 2016, con un’altra strage di mafia per poi assegnare altre Medaglie d’Oro al Valor Civile, ma in quel caso e come avvenuto per le stragi, concesse alla memoria. Stavolta ha vinto lo Stato - conclude Antoci - e sono stati premiati in vita.

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