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Va subito in agenda una strategia per riattivare il Pronto soccorso di Barcellona

Le mosse del commissario dell’Asp Cuccì dopo la visita all’ospedale Cutroni Zodda

A pochi giorni dalla sua visita all’ospedale Cutroni Zodda, il neo commissario straordinario dell’Asp Giuseppe Cuccì – che ha approfondito nel dettaglio, dialogando con il personale in servizio, le dinamiche subite negli ultimi anni dal presidio ospedaliero di Barcellona – ha già iniziato ad intraprendere iniziative, in quello che si prospetterebbe una sorta di cantiere aperto, per tentare di ridare la dignità che merita alla struttura sanitaria, privata di reparti e servizi ospedalieri e persino del suo Pronto soccorso, chiuso fin dall'inizio della pandemia e mai più riaperto. A nulla sono valse, finora, le promesse fatte e non mantenute dai direttori generali e sanitari che si sono succeduto: sono stati smantellati reparti e servizi, a beneficio dell’ospedale di Milazzo e di altre strutture dell’Asp, con continui trasferimenti temporanei, che in alcuni casi sono diventati definitivi in spregio alle norme di legge, vedi l’unità di Medicina, che ha subito una defezione in favore dell'unità gemella di Milazzo. A nulla sono valsi anche gli importanti lavori di adeguamento alle nuove norme dei locali del Pronto soccorso, ultimati un anno fa: la struttura continua a restare chiusa, pur essendo oggi il maggiore per estensione tra i Pronto soccorso degli ospedali che dipendono dall’Asp.

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