Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Messina, a Mortelle la zona più turistica della città lasciata nell'abbandono e nel degrado

Nella città che sta vivendo un intenso, anche controverso, periodo di progetti e di lavori di riqualificazione urbana, e che potrebbe ritrovarsi, già alla fine della prossima estate, dentro la stagione dei cantieri del Ponte sullo Stretto, e delle opere collegate, ci sono pezzi di territorio che, purtroppo, rappresentano veri e propri pugni sullo stomaco, difficili da sopportare. Vogliamo riaccendere i riflettori su uno di questi: il litorale di Mortelle. O meglio, l’inizio del litorale di Mortelle, quello che un tempo era il vero biglietto da visita della Messina turistica, quello che molti paragonavano a Rimini e alla riviera romagnola (con la differenza, però, che il nostro Tirreno è mille volte più bello del loro Adriatico...).

L’attuale scenario è quello riassunto nelle foto che qui pubblichiamo. Dal Grand Hotel al Lido Aragosta, fino all’ex ritrovo, resta la “galleria degli orrori”, che avevamo già più volte denunciato, e di cui avevamo riproposto, nel luglio 2023, in un articolo a firma di Sebastiano Caspanello, le immagini “choc”. Sono trascorsi più di sei mesi e il degrado di un’area che, lo ripetiamo, dovrebbe trainare il rilancio del turismo messinese, assieme alle due riviere nord e sud (e ai nostri Monti Peloritani con le loro meravigliose, ancorché non valorizzate, bellezze), è sotto gli occhi di tutti.
Dove eravamo rimasti? Dal progetto di recupero del vecchio Grand Hotel Lido, immobile che è stato acquistato all’asta, nel 2017, dalla società “Eulele Srl” che presentò un’offerta di un milione e mezzo di euro e che ha previsto un investimento complessivo di circa 8 milioni di euro. Progetto che prevedeva la demolizione e ricostruzione delle strutture, la trasformazione dell’albergo in un Resort a 5 stelle con Spa e ristorante gourmet, il “restyling” della grande e suggestiva piscina. Erano stati calcolati cento posti di lavoro.
Ebbene, delle procedure avviate, poi interrotte a causa della pandemia, quindi riprese, con l’acquisizione di pareri e autorizzazioni, l’ultima traccia risale alla fine della scorsa estate, quando durante un dibattito pubblico organizzato dalla meritoria associazione “Gli Amici di Mortelle”, intervenne l’architetta Marina Batolo, che ha curato il progetto, insieme con la figlia Daria.

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

Caricamento commenti

Commenta la notizia