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Messina, 15enne aggredito alla villetta Quasimodo: tornano in libertà tre dei quattro tunisini

Sullo sfondo c’è l’acquisto di un pezzo di “fumo” ed un litigio scoppiato per la restituzione della droga

Villetta Quasimodo

Sono tornati in libertà tre dei quattro tunisini tra i 19 ed i 22 anni, arrestati per la rapina al 15enne avvenuta nella villetta Quasimodo lo scorso 5 febbraio. La decisione è della gip Simona Finocchiaro, che li ha scarcerati per mancanza di gravi indizi di colpevolezza. Il quarto straniero sarà sentito nei prossimi giorni.

Ai tre giovani, difesi dall’avvocata Rosa Guglielmo, sono contestati i reati di lesioni e rapina per essersi impossessati di 20 euro che il ragazzo aveva in tasca e di altri 15 euro che aveva nella custodia del telefono e di avergli provocato una ferita guaribile in pochi giorni.

Della vicenda ci sono però versioni contrastanti. Il ragazzino aveva raccontato di aver incontrato per strada i quattro giovani ai quali aveva chiesto un’informazione su dove fosse la fermata dell’autobus più vicina. Con la scusa di chiedergli un fazzolettino lo avevano attirato nella villetta, accerchiato e picchiato e sottratto il denaro. Era finito a terra e loro si erano allontanati. Il ragazzo aveva quindi telefonato alla madre che aveva avvisato la polizia. Subito dopo gli agenti avevano individuato il gruppetto facendo scattare l’arresto.

La versione degli stranieri è diversa. Hanno raccontato di aver incontrato il ragazzo nei pressi della stazione dove due di loro erano arrivati da Palermo mentre altri due si stavano recando a prendere un pasto dai volontari. Come raccontato dagli stranieri, sullo sfondo c’è l’acquisto di un pezzo di “fumo” ed un litigio scoppiato per la restituzione della droga, dopo che erano stati richiesti ulteriori 10 euro rispetto ai 30 già dati da uno di loro

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