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Messina, blitz antidroga nel rione Fondo Fucile: 26 arresti. Rifornivano anche la provincia TUTTI I NOMI

Impiegati circa 120 agenti. 13 persone in carcere e 13 ai domiciliari. L'inchiesta è partita nel 2020: coinvolto anche un infermiere

Blitz antidroga a Messina. Nelle prime ore della mattinata odierna, la Polizia della Questura, diretta da Gabriella Ioppolo, è stata impegnata in un’operazione ha portato all’esecuzione di 26 arresti: 13 in carcere e 13 ai domiciliari. L’operazione rappresenta l’epilogo delle più recenti indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Messina e condotte dalla Squadra Mobile su un gruppo (guidato da tre fratelli) dedito allo spaccio di stupefacenti nel rione Fondo Fucile.

Arresti in carcere

Andrea Coppolino (Messina, 20-10-1996)
Piero Coppolino (Messina, 20-10-1996)
Giovanni Coppolino (Messina, 13-9-1968)
Sonia Longo (Messina, 13-5-1972)
Caroline Currò (Messina, 8-3-1999)
Francesco Pio Currò (Messina, 4-10-2002)
Daniela Allia (Messina, 19-6-1971)
Simone Ferio (Messina, 4-3-1985)
Antonino Guerrini (Messina, 30-9-1976)
Davide Crisari (Messina, 2-3-1997)
Giuseppe Basile (Milazzo, 2-12-1966)
Michael Soldino (Milazzo, 30-4-1988)
Francesco Pellegrino (Messina, 24-8-2001)

Ai domiciliari

Alessio Coppolino (Messina, 8-7-1989)
Domenico Allia (Messina, 21-8-1982)
Giosuè Orlando (Messina, 10-5-1992)
Pietro Pappalardo (Messina, 23-6-1987)
Francesco Basile (Milazzo, 20-1-1980)
Bartolo Mussillo (Messina, 19-12-1998)
Massimiliano Peluso (Messina, 9-5-1983)
Alessandro Pandolfino (Messina, 31-3-1979)
Giovanni Lombardo (Messina, 11-6-1969)
Giuseppe Greco (Messina, 2-4-1971)
Antonio Andreacchio (Messina, 14-5-1977)
Fabio Venuti (Messina, 6-10-1979)
Alessandro Coco (Messina, 30-12-1966)

L'inchiesta

L’indagine risale al 2020 quando, durante una serie di controlli sul territorio e di perquisizioni effettuate in alcuni locali e abitazioni del rione, è stata scoperta un'attività di spaccio e detenzione di droga. In seconda battuta, gli inquirenti hanno tenuto sotto controllo la famiglia ritenuta al vertice di questa organizzazione: le intercettazioni telefoniche, ambientali, la visione delle immagini delle telecamere installate in prossimità della zona interessata e i numerosi riscontri all’attività di spaccio hanno permesso di far emergere l’esistenza di un vero e proprio sodalizio che si occupava di tutte le fasi dello spaccio: approvvigionamento, custodia e lavorazione della droga, poi rivenduta sul territorio cittadino e in provincia (Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo e Villafranca).

La posizione dell'infermiere

Nel corso del blitz antidroga a Messina, è emersa la posizione di un infermiere, in servizio in una struttura ospedaliera della città di Messina, frequentemente in contatto con i componenti dell’associazione con a capo i tre fratelli del rione Fondo Fucile, ma anche disponibile, all’occorrenza, a svolgere per conto loro varie attività tra cui anche quella di intermediario per la cessione di qualche dose ad altre persone. Lo stesso infermiere sarebbe stato invischiato in altri illeciti, al pari di altri cinque colleghi che, durante l'emergenza sanitaria da Coronavirus, si sono appropriati di kit di tamponi dell’Azienda ospedaliera impiegandoli per l’esecuzione del test da effettuare privatamente e a pagamento; inoltre, gli stessi camici bianchi, si sono appropriati furtivamente di farmaci e di materiale sanitario, utilizzandolo per svolgere privatamente attività di assistenza ai pazienti.

L'infermiere indagato, inoltre, avrebbe compilato false certificazioni attestanti l’esito negativo di tamponi mai effettuati, al fine di consentire l’accesso in locali di ristorazione nel periodo in cui era previsto l’obbligo di presentazione del Green pass o di un tampone antigenico effettuato nelle 48 ore precedenti.

Gli arresti

Le azioni di rintraccio ed esecuzione delle misure cautelari sono state curate dalla Squadra Mobile di Messina, con l’ausilio di personale della S.I.S.C.O. (Sezione Investigativa del Servizio Centrale Operativo) di Messina, delle Squadre Mobili di Palermo, Catania, Reggio Calabria, Siracusa, Ragusa, Caltanissetta, Trapani, Agrigento, Enna e Vibo Valentia, del Reparto Prevenzione Crimine “Sicilia Orientale” e “Calabria Meridionale” e dei Commissariati di P.S. della Questura di Messina, per un totale di 120 agenti della Polizia di Stato.

 

 

 

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