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Mafia dei Pascoli nei Nebrodi, si apre in appello a Messina per 96 imputati

Si apre stamane in appello il maxiprocesso Nebrodi sulle truffe agricole della “mafia dei pascoli”, i clan dei gruppi tortoriciani, i Batanesi e i Bontempo Scavo. La prima udienza si terrà a Messina all’aula bunker del carcere di Gazzi. È un procedimento storico la cui sentenza di primo grado si è registrata il 31 ottobre 2022: 600 anni di carcere e oltre 4 milioni di confische, decisi dai giudici del Tribunale di Patti, con 91 condanne e 10 assoluzioni. Una sentenza arrivata dopo un procedimento chiuso in tempi record, se si pensa che fu avviato nel marzo del 2021. Il presidente della sezione penale del Tribunale di Patti Ugo Scavuzzo, con accanto i colleghi Andrea La Spada ed Eleonora Vona, quel giorno impiegò oltre un’ora per leggere la lunghissima sentenza per i 101 imputati.
Dopo il deposito delle monumentali motivazioni di quella sentenza, avvenuto nei mesi scorsi, si è trattato di ben 3249 pagine, lo sguardo di tutti gli attori giudiziari è rivolto ora verso il processo d’appello, con il deposito già consumato nei mesi scorsi dei propri atti da parte dei tanti difensori impegnati, sono quasi un centinaio, e ovviamente anche dell’accusa.
I numeri del processo d’appello sono leggermente diversi. La sezione penale di secondo grado sarà presieduta dal giudice Francesco Tripodi, e composta anche dai colleghi Antonino Giacobello e Daria Orlando. Sul fronte dell’accusa ci saranno il sostituto procuratore generale Giuseppe Lombardo e, in applicazione, i sostituti della Distrettuale antimafia Fabrizio Monaco e Antonio Carchietti. Gli imputati in secondo grado sono complessivamente 96, di cui 9 in carcere (alcuni di loro sono al “41 bis”, saranno tutti collegati in videoconferenza) e 10 agli arresti domiciliari. Per il resto in 77 potranno seguire il maxi procedimento a piede libero.

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