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Ospedale di Barcellona, il grido d'allarme di Oncologia: urge potenziarla

Dalla riapertura dispone di 8 posti letto ma assicura solo attività ambulatoriale. Sos lanciato dalle associazioni Adasc e Coordinamento Milazzo-Valle del Mela

Una coalizione di associazioni ambientaliste chiede il potenziamento dell'Unita operativa semplice di Oncologia tornata in funzione dal 25 maggio 2023 nel Presidio ospedaliero di Barcellona. Nonostante sia dotata di 6 posti letto, più altri due di day hospital, dalla riattivazione del servizio ad oggi ha svolto solo attività ambulatoriale, in particolare di somministrazione di terapia orale.
Inoltre, nessun ricovero è stato mai effettuato. Sono stati invece utilizzati per alcune ore della giornata i due posti letto in day hospital per pazienti che seguono la terapia farmacologica orale. La stessa unità operativa semplice di Oncologia del Cutroni Zodda che dipende dall'unità complessa del Presidio di Taormina, è sottoutilizzata. Da quando è stata istituita, infatti, dei 4 medici previsti che avevano partecipato all'avviso di mobilità, in servizio all'Ospedale di Barcellona ne sono rimasti solo 3, mentre 6 sono gli infermieri in servizio, il cui organico risulta al completo. I tre medici assegnati all'Unità operativa del Presidio di Barcellona sono soggetti a continui ordini di servizio sollecitati dal primario di Oncologia di Taormina, e settimanalmente vengono richiamati in sede, nonostante gli stessi siano stati assegnati definitivamente a seguito della mobilità all'Ospedale di Barcellona. Ciò crea – nel silenzio generale dei vertici dell'Asp di Messina – un disservizio che impedisce lo sviluppo di ulteriori attività terapeutiche oncologiche. Basti pensare che la stessa Unità operativa complessa di Oncologia di Taormina non ha mai fornito i preparati chemioterapici che consentirebbero la somministrazione della chemioterapia anche nell'Unità operativa semplice di Barcellona. Fino adesso infatti l’unità del Cutroni Zodda non ha sottoposto i pazienti oncologici a chemioterapia.

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