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Gli appalti all’Università di Messina e i rilievi dell'Anac, chiusa l'inchiesta, otto indagati: ci sono l'ex rettore Cuzzocrea e il dg Bonanno

Arriva la svolta nella seconda inchiesta sulla gestione Cuzzocrea dell’Università di Messina, che si riferisce ai rilievi mossi dall'Anac per la gestione degli appalti, delle foniture e dei servizi. Quella sul "caso rimborsi" è ancora in corso. Adesso c'è l'atto di conclusione delle indagini preliminari siglato dal procuratore vicario Rosa Raffa e dalla sostituta Francesca Bonanzinga. La Procura ipotizza per otto indagati i reati di turbativa d'asta e falso del pubblico ufficiale in concorso.
Oltre all'ex rettore di Messina Salvatore Cuzzocrea e al direttore generale dell'ateneo Francesco Bonanno, sono coinvolti gli imprenditori Daniele Zenna, Raffaele Olivo, Giuseppe Cianciolo, Santo Franco, Michelangelo Geraci e Rosaria Ricciardello. Il contenuto dell'inchiesta è molto preciso: i rilievi che fece l’Anac, l’Autorità Anticorruzione, parlando di «inadempienze e irregolarità negli appalti banditi dall’Università di Messina».
Eravamo nel 2022 e l’Anac concluse l’istruttoria con la delibera n. 184, approvata dal consiglio il 5 aprile. Gli appalti contestati dall’Autorità riguardavano tutta una serie di lavori: efficientamento energetico del patrimonio immobiliare dell’Ateneo (dieci milioni di importo); i lavori di restauro conservativo dei prospetti e riqualificazione del patrimonio immobiliare universitario (importo complessivo 7.808.000 di euro); l’esecuzione dei lavori per la riconversione residenze universitarie in due plessi dell’Università (importo affidamenti euro 9.363.953 e euro 8.419.316).

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