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Messina, proroga “tampone” al Policlinico. Si cerca una soluzione per i “precari Covid”

È il provvedimento temporaneo prospettato dal commissario Bonaccorsi dopo le proteste dei sindacati

Per dodici operatori socio-sanitari il contratto scade oggi. Per 38 infermieri, invece, tra un mese, il 29 febbraio. Cinquanta persone che negli anni più bui, quelli della pandemia, i loro lockdown li hanno vissuti non a casa, ma in corsia, nella prima linea di una trincea nella quale a dominare era la paura. Cinquanta persone che adesso a casa rischiano, invece, di rimanerci davvero. Da giorni i sindacati sono in protesta. E non è, spiace doverlo constatare, una protesta unica. Ieri l’emblema: in strada il secondo sit-in nel giro di pochi giorni organizzato dalla Cisl Fp, dentro un padiglione l’assemblea convocata dagli altri sindacati (Nursind, Cgil, Uil, Fials, USB e Nursing Up).

Ma un passo avanti c’è stato, sia dal punto di vista dell’interlocuzione, sia da quello di una possibile riunificazione della vertenza, sia, soprattutto, per l’apertura di una finestra affacciata sulla classica soluzione tampone. Nel bel mezzo del sit-in organizzato dalla Cisl, infatti, è sceso in strada il commissario del Policlinico, Giampiero Bonaccorsi, per concordare un incontro con i lavoratori al Palacongresssi. Nel primo pomeriggio la fumata grigia: l’impegno, da parte di Bonaccorsi, su una possibile proroga di un mese, per consentire al fronte sindacale di ricompattarsi e di chiedere un intervento risolutivo all’assessora regionale alla Salute, Giovanna Volo (che il Policlinico lo conosce bene, essendone stata direttrice sanitaria), e con la più volte invocata presenza della rettrice dell’Università di Messina, Giovanna Spatari.

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