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Messina con la trequarti "infuocata"

Le ultime tre partite hanno dimostrato che l’esperimento sta riuscendo, intendendo la variante al più usato 4-3-3. Emmausso ha libertà, Rosafio può usare più canali (scambio corto, salto uomo, conclusione, centro-esterno), stesso discorso per Zunno che continua il suo “magic-moment”.

Il pareggio in casa della Turris, in quello che era uno scontro diretto per la salvezza, lascia parecchi spunti in eredità al Messina, che conquista il suo terzo risultato utile consecutivo e prosegue nel proprio momento positivo iniziato con il blitz “scaccia-crisi” di Caserta.
Primo punto, bisogna mantenere alti i livelli di tensione: sfruttare l’onda lunga dell’entusiasmo è giusto, ma la prova del “Liguori” conferma che il Messina ha bisogno di credere sempre in quello che fa per ottenere risultati importanti e pesanti, anche quando sembra essere diventato difficile, come pareva sabato. L’Acr di Modica è riuscito a reagire, trovando gli spazi per colpire, anche dopo avere subito un gol a freddo che aveva messo in discesa il match per i campani. E poi è riuscito a rispondere anche quando quella palla di Jallow, deviata, si era andata a insaccare laddove nulla poteva Fumagalli. Con due giocate dei singoli ma con l’atteggiamento di tutta la squadra. Ora in fiducia, fattore assolutamente non secondario.
Dicevamo dei singoli e un altro elemento da analizzare è la crucialità che sta assumendo la linea dei tre trequartisti, abili e con le caratteristiche giuste per offrire imprevedibilità, giocate e movimenti potenzialmente pericolosi e letali per gli avversari. Cruciale nell’ultima gara, perché il gioco da dietro ha faticato a essere sviluppato vista l’assenza di Firenze, che non si era allenato per la nascita del figlio Tommaso, così c’è stato bisogno che i giocatori di maggiore talento e spunto si abbassassero anche a muovere palla e Corallini in marcatura. Frisenna e Franco hanno badato più a fare scudo, è anche naturale con un centrocampo a due, ma la struttura ha retto anche se lì si sarebbe potuto anche fare meglio. Le ultime tre partite hanno dimostrato che l’esperimento sta riuscendo, intendendo la variante al più usato 4-3-3. Emmausso ha libertà, Rosafio può usare più canali (scambio corto, salto uomo, conclusione, centro-esterno), stesso discorso per Zunno che continua il suo “magic-moment”.
Si è aperto il dibattito, piuttosto, sull’efficacia del terminale offensivo, con la punta singola a combattere spesso con le difese avversarie. Si cercano i gol, ma è ovvio che in questo contesto il lavoro sporco ha un peso tanto quanto l’insaccare. Plescia e Luciani: basteranno loro due per portare il Messina alla salvezza? Il tempo per dimostrare, ancora c’è.

Un’alternativa, oltre Zunno da “falso nove”, potrebbe anche essere Ragusa, in questo momento finito dietro nelle gerarchie sulle fasce laterali. Le risposte dovranno darle la dirigenza e la società, che per eventualmente intervenire sul mercato, in questo comparto, avrebbe comunque bisogno nelle ultime giornate di qualche cessione. Oltre quella del centrocampista Simone Buffa, che era nell’aria ed è arrivata. In uscita c’è anche, evidentemente Tropea, ormai da tempo fuori dai radar, poi per rientrare nei numeri del “listone”. Atteso sempre il difensore centrale (al momento in organico Manetta, Pacciardi e Polito), poi qualche altra cosa potrebbe accadere solo in caso di ulteriori addii (come quello di Cavallo).

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