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Messina, da eroi in prima linea a invisibili: la trincea degli ex lavoratori Covid

Sono stati anche loro in prima linea, in uno dei momenti più drammatici della storia recente, quello della pandemia. E adesso non hanno alcuna certezza sul futuro. «Prima sfruttati e poi abbandonati», si legge in uno degli striscioni esposti ieri dai lavoratori precari del Covid, che hanno prestato servizio al Policlinico di Messina. Dodici operatori socio-sanitari, 38 infermieri, che si sentono «invisibili», o ancora «buttati nel dimenticatoio». Alcuni andranno a casa a fine mese, altri a fine febbraio.
La segretaria della Cisl Fp, Giovanna Bicchieri, che segue la vertenza e ieri ha presieduto il sit-in al Policlinico, ha chiesto un incontro urgente alla neo rettrice dell’Università, Giovanna Spatari. «Nonostante siano intercorse con la Direzione aziendale molteplici interlocuzioni e sia stato proclamato lo stato di agitazione del personale, sollecitando anche l’intervento dell’Assessore regionale alla Salute – si legge nella nota sottoscritta anche dal responsabile del Dipartimento Aou Cisl Fp, Salvatore Feliciotto, e inviata nei giorni scorsi alla rettrice –, ad oggi nulla è stato risolto, se non una breve proroga dei contratti di lavoro, ormai in scadenza al 31 gennaio prossimo per gli Oss e al 28 febbraio seguente per gli infermieri incaricati. Oltretutto, improvvisamente ed inspiegabilmente, rispetto a quanto dichiarato dallo stesso commissario nel corso degli incontri con le organizzazioni sindacali, adesso si vorrebbe sostenere che non vi siano posti vacanti in dotazione organica, da destinare alla stabilizzazione di 12 Oss, al netto delle assunzioni del personale vincitore di concorso del Bacino Orientale, e di circa 38 infermieri incaricati, fondamentali per consentire la corretta articolazione dell’orario di lavoro, delle reperibilità, delle guardie attive, dei recuperi compensativi, della equa ripartizione dei carichi di lavoro, della sicurezza sui luogo di lavoro. Temi fondamentali, sui quali la Cisl Fp di Messina non intende vi siano deroghe».

Bicchieri e Feliciotto ricordano anche che «nel corso delle delegazioni trattanti, infatti l’azienda ospedaliera universitaria ha sempre dichiarato la carenza del tetto di spesa per la stabilizzazione dei precari Oss, non già la mancanza di posti vacanti in dotazione organica, alla stregua del personale infermieristico, poiché giammai avrebbe potuto affermare il contrario, considerato che molti reparti e unità operative hanno avuto lo sdoppiamento, determinando una sensibile modifica dell’Atto Aziendale e, dunque, della dotazione organica e del relativo fabbisogno aziendale di personale, che avrebbe dovuto essere aggiornato immediatamente previa informazione e confronto con le organizzazioni sindacali. Tale obbligo nei confronti dei sindacati non è stato assolto, con una evidente violazione delle prescrizioni regionali e del vigente sistema di contrattazione collettiva».
Da qui la richiesta di un intervento della rettrice, «per consentire la prosecuzione degli incarichi conferiti agli infermieri, essenziali per il mantenimento dei Lea, stabilizzando gli ss, contestualmente all’assunzione dei vincitori del concorso di Bacino Orientale». Un’altra manifestazione è prevista per martedì 30, nel frattempo il sit-in rimarrà permanente.

 

 

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