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Messina, al rione Giostra rischia lo sfratto lo storico campo di calcio

Il “rettangolo” vicino all’area del plesso sanitario del Mandalari. L’Asp ha intimato il rilascio alla società del Bellinzona Calcio: ritenuta più utile la realizzazione di parcheggi. Il 25 la causa arriva in Tribunale

Un campetto di calcio in un quartiere-crocifisso come Giostra vale più di cento prediche inutili e altrettante operazioni antimafia.
La mattina i ragazzi bene o male sono “costretti” a scuola, ma dal pomeriggio in poi sono liberi di andare. E se si avvicina qualcuno dei soliti “malacarne” ad offrire 50 o 100 euro per portare un pacchetto di hashish o marijuana a destra e a sinistra, per nove che rifiutano c’è quello che può accettare per avere soldi facili in tasca e magari mantenere una famiglia-tipo dove il padre è disoccupato e la madre si spacca la schiena per fare pulizie un po’ ovunque. Eppure, se invece di andare in giro a non fare nulla quel ragazzo magari s’impegnasse a sudare appresso a un pallone, non avrebbe mai l’occasione di guadagnare facile ed entrare in un circolo vizioso che lo porterà prima o poi dritto in galera. La storia è questa. Sempre.
Per adesso uno di quei campetti di calcio in quel quartiere-crocifisso lo vogliono cancellare, abbattere, abolire. Per fare parcheggi. Ci dev’essere una smania collettiva, per ora, verso i parcheggi. Li vogliono realizzare ovunque. Tra poco se continua di questo passo li progetteranno perfino ai Colli Sarrizzo accanto all’oasi di Don Minico.
C’è una nota della società dilettantistica Bellinzona Calcio che è un grido d’allarme vero e proprio. Tutto è cominciato con una lettera del 22 giugno 2023, con cui l’Asp ha dichiarato che l’area dei campetti di calcio concessa in comodato alla società Bellinzona Calcio era da destinare “ad area parcheggio, certamente più utile ed adeguata alla realizzazione di quanto previsto dal Pnrr”. Poi è seguita l’intimazione di sfratto per “finito comodato immobiliare”, con l’udienza già fissata davanti al Tribunale di Messina per la data del 25 gennaio 2024. E ormai ci siamo quasi.
Grande è la rabbia di Vincenzo La Monica, che è il rappresentante della società sportiva Bellinzona, il quale «si appella alla stampa e a tutti glie Enti Istituzionali così da far conoscere la questione all'opinione pubblica».
«La società Bellinzona Calcio - scrive in una nota La Monica -, utilizza il terreno sin dall’anno 2000, in conformità con quanto previsto dal Signor Mandalari nel suo lascito. In un quartiere difficile, come quello di Giostra, i campetti rappresentano un punto di riferimento per tutti i bambini anche diversamente abili, i ragazzi e le rispettive famiglie, che gratuitamente accompagnano i propri figli a giocare a calcio, evitando che crescano per strada. L’impianto sportivo, utilizzato gratuitamente per gli allenamenti e per i tornei calcistici da altre squadre di calcio, è stato realizzato esclusivamente a cura e spese della società sportiva Bellinzona che, dopo aver rilevato un terreno sprovvisto di ogni cosa, lo ha dapprima bonificato e successivamente reso conforme alle esigenze del territorio e della società che vi abita, per esclusiva finalità solidaristica».
Aggiunge La Monica: «l’Asp ha tentato più volte di riappropriarsi dei terreni, dapprima adducendo a pretesto le nuove esigenze di utilizzo di spazi aggiuntivi necessari all’emergenza Covid e, oggi, rilevando la necessità di realizzare dei parcheggi da “appoggio” alle nuove strutture sanitarie che - forse, in un futuro indefinito - vedranno la luce, e ciò nonostante in quell’area esistano già circa 800 posti auto, solo in piccolissima parte utilizzati».
La battaglia del dirigente sportivo La Monica è solo all’inizio: «mi rivolgo - scrive ancora -, ai dirigenti, al sindaco e a tutte le autorità competenti: lo sport aiuta i giovani a non delinquere. Il territorio di Giostra e l’intera città hanno bisogno di attività sane».

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