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Messina, sos dopo il sequestro dell’eroina “killer”: intensificati le indagini e i controlli

I 200 grammi trasportati dal corriere arrestato dalla GdF contenevano la molecola 6-Mam

L’ultimo sequestro di droga effettuato dal Gruppo Messina della Guardia di finanza, guidato dalla tenente colonnello Alessandra Rotondo, oltre a confermare come lo Stretto sia un crocevia del narcotraffico, ha messo in rilievo un fatto allarmante: la città potrebbe diventare anche la “porta dell’eroina”, alla luce del quantitativo rinvenuto alla Rada San Francesco dal personale operante con al seguito l’unità cinofila Ghimly. Questo tipo di stupefacente, per un peso complessivo di 200 grammi – oltre agli 800 di cocaina – non si vedeva “sbarcare” con tali modalità da parecchio tempo. A trasportarlo, un corriere trentaseienne di origini beneventane, che lo aveva nascosto in un vano del bagagliaio di una Fiat Panda noleggiata.
L’altra sorpresa – ancor più inquietante – è scaturita dalle successive analisi di laboratorio: nell’eroina era presente il principio attivo “6-Mam”, una molecola derivata dall’oppio che ha effetti molto più rapidi e violenti della stessa sostanza semisintetica ottenuta per reazione della morfina. Nello specifico, “6-Mam” è un prodotto liposolubile e come tale penetra facilmente la barriera emato-encefalica dell’essere umano. Non se ne avevano granché notizie fino a qualche anno fa, basti pensare che nell’estate del 2009, la molecola killer uccise una decina di tossicodipendenti a Torino e dintorni.

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