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Tagli alla sanità, "la prossima vittima potresti essere tu": apparsi manifesti di protesta a Milazzo e Barcellona

In particolare sulle porte dei palazzi municipali e a ridosso degli ingressi degli ospedali dei due centri tirrenizi

Nella notte di ieri sono stati affissi in vari punti del territorio della Valle del Mela, eloquenti manifesti che richiamano l’attenzione sullo stato di crisi della rete sanitaria locale. In primo piano due piedi di un cadavere sul lettino dell’obitorio, il cartellino con su scritto «causa del decesso chiusura dell’ospedale» e la frase a caratteri cubitali «La prossima vittima potresti essere tu!». I manifesti sono apparsi in particolare sulle porte dei palazzi municipali e a ridosso degli ingressi degli ospedali di Barcellona Pozzo di Gotto e Milazzo.


“Avere bisogno di cure mediche urgenti, recarsi all’ospedale, trovare il pronto soccorso intasato. -si legge in una nota -E morire; dovere sottoporsi a visite mediche importanti e ritrovarsi in liste d’attesa infinite. Questa è la tragica realtà dagli effetti devastanti che molte famiglie del territorio tra Patti e Messina hanno già subito e che disgraziatamente molte altre subiranno, se le cose non cambiano velocemente.

La vita delle persone che abitano tra Milazzo e Barcellona, dal mare alle colline retrostanti, vale poco, almeno per coloro che siedono nei palazzi di Palermo o di Roma. Nonostante il rumore delle chiacchiere e delle promesse elettorali, l’unica cosa certa è che il pronto soccorso del Cutroni Zodda di Barcellona rimane chiuso e quello del Fogliani di Milazzo è incapace di rispondere alla fortissima domanda di intervento. Come potrebbe essere altrimenti quando deve fare fronte a una popolazione di oltre 150 mila persone, con personale sanitario e strutture sottodimensionati rispetto al bisogno?”

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