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I tecnici della "Stretto di Messina": «Ponte a prova di sisma e disegnato dal vento»

«L’appuntamento con la Storia», lo ha definito il vicepremier Matteo Salvini, riferendosi alla data del prossimo 31 luglio come crocevia fondamentale per passare dalla fase di progettazione definitiva ed esecutiva a quella di cantierizzazione relativa al collegamento stabile nello Stretto e a tutte le opere connesse e collegate. E il Ponte non potrà non essere, per tutto il 2024, il tema centrale delle analisi, dei confronti tecnici e dei dibattiti politici, come quello andato in scena ieri pomeriggio a Palazzo Zanca e conclusosi con un’accesa discussione tra i rappresentanti del Comitato “No Ponte Capo Peloro” e il presidente della Commissione Ponte, Pippo Trischitta e alcuni consiglieri comunali. Ma andiamo con ordine.
Il progetto aggiornato Nelle relazioni svolte durante il convegno promosso nei giorni scorsi dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria, i vertici tecnici della società “Stretto di Messina”, l’ing. Valerio Mele (direttore tecnico) e l’ing. Eugenio Fedeli (responsabile progettazione infrastrutture ferroviarie), hanno sintetizzato i punti principali del progetto definitivo aggiornato che, entro due settimane, sarà approvato dal Cda della Spa e trasmesso al ministero dei Trasporti.
La questione sismica «I ponti sospesi come il Ponte sullo Stretto – hanno ribadito i tecnici – sono strutture con una specifica insensibilità ai terremoti grazie alla loro sostanziale estraneità alle frequenze delle azioni sismiche. L’azione sismica sul Ponte è stata oggetto di grandissima attenzione sin dalle fasi iniziali degli studi per la progettazione. Il potenziale sismogenetico dell’area dello Stretto non è in grado di produrre terremoti di magnitudo più elevata di quella di progetto considerato per il Ponte (7,1 scala Richter). Con un sisma di questa magnitudo, il Ponte rimane in campo elastico, ossia non subisce danni. Decenni di studi hanno determinato il consolidamento delle conoscenze sul terremoto del 1908 (7,1 Richter) e della faglia principale che lo ha generato classificandolo come un evento estremamente raro con tempi di ritorno di oltre duemila anni. Inoltre, come detto, in sede di aggiornamento del progetto definitivo, il quadro sismo tettonico dell’area dello Stretto è stato rivisto al 2023».

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