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Saldi, inizia il secondo round: a Messina è caccia alle grandi firme

I negozi più in sofferenza sono quelli che propongono un abbigliamento più a basso costo, che avvertono maggiormente la concorrenza dei grandi store. I negozi che propongono brand di fascia medio-alta, invece, tengono meglio

La partenza è stata più che incoraggiante. Quasi un boom. Poi il calo, prima del test più atteso, quello del fine settimana che inizia oggi. La prima settimana di saldi offre già dei segnali importanti, in un periodo storico in cui il commercio tradizionale vive la costante concorrenza (spesso soccombendo) dell’online.

«Nei primi tre giorni, il fine settimana 5-7 gennaio, si era partiti veramente bene – dice Alberto Palella, presidente di Confesercenti Messina –. Da lunedì c’è stato un calo quasi vertiginoso». Fisiologico? Serve la controprova del secondo weekend per capirlo. «In questo momento si registra, in media, un +10% sul fatturato, non sui pezzi in vendita. Significa che se l'anno scorso i commercianti hanno venduto 100 capi incassando 100, oggi hanno incassato 100 vendendo meno capi. Può apparire strano, in realtà è dovuto all'aumento dei prezzi rispetto».

Il clima, nei negozi, non è dimesso: «Al contrario – spiega Palella –, c'è molta fiducia nei flussi di questo fine settimana, dopo una partenza incoraggiante, frenata, nei giorni che sono seguiti, anche dal maltempo». Entrando nel dettaglio, emergono dati interessanti. Ad esempio, «i negozi più in sofferenza sono quelli che propongono un abbigliamento più a basso costo, che avvertono maggiormente la concorrenza dei grandi store. I negozi che propongono brand di fascia medio-alta, invece, tengono meglio». La logica sembra essere: il capo a basso costo posso permettermelo in ogni periodo dell’anno, quello più caro provo ad accaparrarmelo con gli sconti.

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