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Messina, il mondo all'incontrario: quando la legge protegge l'occupante abusivo di una casa

Chi è il soggetto più debole? La donna che ha occupato la casa temporaneamente vuota o la donna, legittima assegnataria, costretta per ragioni di salute a un lungo ricovero in una struttura sanitaria e che adesso sta per uscire dalla Casa di cura e non sa sotto quale tetto andare a dormire? Chi è più debole?

L’uomo che da 24 anni, in barba a tutte le norme di legge e alle graduatorie, occupa un’abitazione che non era destinata a lui o chi attende da decenni di avere una casa degna di tal nome, dopo aver vissuto in baracca, dopo essere stato inserito nell’elenco degli aventi diritto e dopo aver aspettato con pazienza, in silenzio, dignitosamente?

In questo Paese, il più debole da tutelare diventa, invece, colui che ha agito con forza e prevaricazione, perché il nostro Stato di diritto tutela più i furbi che gli onesti. Ecco perché il caso della signora che è stata ricoverata e che adesso non sa dove andare, dal momento che la sua abitazione è stata occupata, assume un valore simbolico dirompente. Viviamo in un mondo dove tutto gira al contrario...

Per anni e anni lo abbiamo scritto e documentato: dietro le occupazioni abusive si nasconde un’evidente “regia” criminale, perché nei vari quartieri e rioni ci sono le “sentinelle” (gli affiliati ai clan) che informano chi è in cerca di un’abitazione, come fossero agenzie immobiliari. Avvertono quando i proprietari partono per una lunga vacanza o, come nel caso citato, per un ricovero, o quando muore il titolare dell’alloggio. E, infatti, immediata, scatta l’occupazione. E da quel momento in poi, se non si è potuto procedere allo sgombero immediato, il coltello dalla parte del manico lo ha sempre l’abusivo. Decreti ingiuntivi, sanzioni amministrative, cancellazioni dalle graduatorie, sono atti che restano solo sulla carta.

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