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Messina, riflettori riaccesi sull’ex ospedale “Margherita”. Si allungano i tempi per la “cittadella della Cultura”

È uno dei progetti sui quali la Giunta Musumeci aveva scommesso: realizzare il sogno cullato dall’ex presidente dell’Ars, il messinese Giovanni Ardizzone, destinando gran parte del compendio immobiliare e delle aree dell’ex Ospedale Regina Margherita alla nuova “cittadella della Cultura”, di fronte allo Stretto e a un passo dal Polo museale del MuMe. Era stato immaginato un investimento da oltre 40 milioni di euro. Ma finora sono stati pochi gli atti concreti e non si è capito ancora se il progetto rimanga tra le priorità della Giunta Schifani.
Rivitalizzare l’ex “Regina Margherita” è uno degli obiettivi del doppio appalto di progettazione che prevede la costruzione del Museo archeologico e del Museo del Terremoto, con la nuova sede della Soprintendenza ai Beni culturali e, al padiglione 10, la nuova sede della Biblioteca regionale, al momento ospitata all’interno del Palazzo arcivescovile.
Cosa è accaduto finora? Ricapitoliamo in sintesi. Al raggruppamento temporaneo – composto dalla società “Atelier(s)” dell’arch. Alfonso Femia, da Acale Srl, Acale studio associato, Tfe Ingegneria, Engineering Group, Archeolab, Moduloquattro Architetti associati e i professionisti Michelangelo Pugliese, Rosaria Toma, Marija Golubovic – è stata assegnata la progettazione per la “cittadella della Cultura”, con la rifunzionalizzazione dei padiglioni dell’ex complesso ospedaliero da adibire, come detto, a sede del Museo Archeologico, del Museo del Terremoto e della Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali di Messina. Un’aggiudicazione che ormai risale a quasi tre anni fa e che fu salutata con grande entusiasmo: «La “cittadella della Cultura” diventerà un magnete di attrazione, un nuovo punto di riferimento per Messina. Costituirà un ulteriore elemento di seduzione per il turismo culturale: il Museo archeologico, ricco di narrazioni in cui alla storia si mescola la mitologia, interagirà con un altro essenziale elemento fondativo del territorio, la memoria del terremoto del 1908.

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