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Real Cittadella e Fiera di Messina: il 2024 è l’anno buono

progetti di recupero e valorizzazione della fortezza spagnola del XVII secolo e di riqualificazione del waterfront di viale della Libertà

Hanno in comune il privilegio donato loro dalla natura, l’affaccio a mare, la bellezza e il... progettista. Il 2024 può essere davvero l’anno buono per il recupero dell’ex quartiere fieristico di viale della Libertà e della Real Cittadella, cuore della Falce.
Il progettista è l’arch. Giovanni Lazzari, ex presidente dell’Ordine degli architetti di Messina. È lui che sta seguendo gli interventi di riqualificazione all’ex Fiera ed è lui che fa parte del raggruppamento di professionisti (guidato dalla Sfea Srl di Barcellona) che si è aggiudicata la gara di progettazione per il recupero, riqualificazione e valorizzazione dell’ex fortezza spagnola.

La “Reconquista” È la città che sta cercando di riconquistare gli spazi negati alla pubblica fruizione ormai da troppo tempo. Quelli che arrivano dalla cittadella fieristica sono segnali incoraggianti. I lavori di “rigenerazione”, con la realizzazione di un Parco urbano che si configura come l’ideale prosecuzione della Passeggiata a mare, stanno andando avanti. Si è proceduto alle demolizioni dei vecchi e fatiscenti capannoni ed è stata “liberata” un’altra consistente porzione del lungomare fieristico. L’architetto Lazzari conferma che «entro il prossimo mese di luglio» l’area potrà essere riaperta e finalmente rientrerà nella disponibilità dei messinesi. Occorreranno alcuni mesi di lavoro per completare la parte più a monte, che sarà ultimata entro la fine del 2024. In ogni caso, in agosto si potrà tornare a passeggiare lungo i viali della Fiera, come ai tempi della Campionaria internazionale. L’aggiudicazione dell’appalto, bandito dall’Autorità di sistema portuale, risale allo scorso mese di luglio, l’impresa che sta eseguendo gli interventi è la “Valori Scarl-Consorzio stabile” di Roma, che ha praticato un ribasso del 31,248 per cento sulla base d’asta di 5.214.960,26 euro. Il capitolato ha fissato la realizzazione delle opere in 399 giorni, quindi il cronoprogramma, al momento, è rispettato. Come è noto, il progetto prevede aree verdi, un parco giochi per i più piccoli, un campo di bocce, una zona relax per le persone più anziane e una attrezzata per il fitness, mini-impianti di basket, pallavolo, calcetto e tennis, percorsi pedonali ideati per i non vedenti e gli ipovedenti e con accessibilità assicurata per tutti i soggetti diversamente abili. Ci sarà anche un’area dedicata agli animali domestici.
Falce e... “mantello” Sarà avvolta nel verde la nuova Zona falcata. È ancora impossibile sapere cosa verrà realizzato, se prima non si procederà alla bonifica dei siti contaminati dai “veleni” disseminati nel suolo e nel sottosuolo, ma un dato è certo: ci sarà un grande “mantello” verde a proteggere la Real Cittadella e tutte le aree che conducono alla Lanterna del Montorsoli e poi al Forte San Salvatore, i tre beni monumentali simbolo della Falce. Sono due i progetti in ballo. Il primo è quello che riguarda direttamente il recupero e la valorizzazione della fortezza secentesca, e qui è la Soprintendenza che ne sta seguendo l’iter, sotto la direzione dell’assessorato regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana. La gara per la progettazione è già vecchia di oltre un anno – è stata aggiudicata, infatti, nell’aprile 2022 –, e il Documento di indirizzo della progettazione risale al marzo del 2021 al quale, successivamente, ha fatto seguito la delibera di apprezzamento della Giunta regionale che ha consentito l’avvio dell’iter per l’affidamento del servizio di progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva. Il responsabile unico del procedimento è l’architetto Giuseppe Natoli e, come detto, il Raggruppamento temporaneo di progettisti al quale è stato assegnato l’incarico è guidato dalla “Sfea Srl” (mandataria), insieme con la “Cga Associati” e i professionisti Filippo Cappotto (geologo), Letterio Giordano (archeologo) e lo stesso Giovanni Lazzari (architetto). I ritardi sono dipesi dal contenzioso innescato dalla società che era arrivata al secondo posto nella gara, la giustizia amministrativa ha i suoi tempi, alla fine la situazione si è sbloccata solo di recente. Nei prossimi giorni i progettisti avranno accesso alle aree: «Contiamo di consegnare gli elaborati entro giugno», assicura Giovanni Lazzari. L’idea non è solo quella di realizzare un Polo museale (come era stato indicato nel vecchio progetto del “Cdac”, il mai realizzato Centro di documentazione delle arti contemporanee) ma un polmone vivo, aperto e fruibile 365 giorni l’anno, con la valorizzazione delle parti storiche, ma anche la creazione di aree ristoro, di percorsi pedonali e di locali in grado di ospitare musica dal vivo.

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