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Il crack di Orlandina, Pubblisystem e Upea a Capo d'Orlando: ecco perchè l'ex sindaco Sindoni è finito ai domiciliari

Sotto i riflettori l’Orlandina Basket che nel 2005 fu promossa in serie A1, la Pubblisystem srl, già editrice dell’emittente “Antenna del Mediterraneo” ed il consorzio Upea. Altre 3 indagati

Enzo Sindoni

Dissesti finanziari per oltre 86 milioni di euro nell’ambito delle procedure fallimentari di tre società. È questo il caposaldo dell’impianto accusatorio che ha portato agli arresti domiciliari, con l’ipotesi di bancarotta fraudolenta, l’imprenditore ed ex sindaco di Capo d’Orlando Enzo Sindoni.
Il provvedimento, eseguito ieri mattina dai militari della Guardia di Finanza, è divenuto operativo a seguito del pronunciamento della quinta sezione penale della Suprema Corte di Cassazione che ha ritenuto inammissibile il ricorso presentato dall’avvocato difensore Carmelo Occhiuto, contro la precedente ordinanza del Tribunale del Riesame di Messina che disponeva l’applicazione della misura cautelare.
Al collegio del Riesame aveva infatti proposto appello il pubblico ministero, impugnando l’originaria decisione del Gip del Tribunale di Patti, Andrea La Spada, che aveva invece detto no, ritenendone insussistenti le esigenze, alla richiesta di applicazione del provvedimento restrittivo. Enzo Sindoni risponde nella qualità di amministratore di fatto di tre società con sede a Capo d’Orlando, particolarmente note ed attive in settori diversi. L’Orlandina Basket, società sportiva che raggiunse per la prima volta nel 2005 l’apice della sua storia con l’approdo in serie A1, di cui lo stesso Sindoni è stato in effetti amministratore e legale rappresentante, la Pubblisystem srl, già editrice dell’emittente televisiva “Antenna del Mediterraneo” ed il consorzio Upea (Unione Produttori Esportatori Agrumi) operante nella commercializzazione dei prodotti agrumicoli. Queste ultime due, secondo la provvisoria imputazione, sarebbero invece state gestite attraverso prestanome, per cui nel fascicolo figurano altri tre indagati, Giuseppe Micale, Maria Milone e Santino Gori. Nei loro confronti pendeva la richiesta di misura interdittiva dell’esercizio di attività d’impresa per sei mesi su cui la Cassazione, accogliendo il ricorso della difesa, ha però disposto l’annullamento con rinvio dell’ordinanza del Riesame.
L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza della Tenenza di Capo d’Orlando e coordinata dalla Procura della Repubblica di Patti, diretta da Angelo Cavallo con il sostituto Andrea Apollonio titolare del fascicolo, risale al 2019 ed ha posto sotto la lente le procedure fallimentari delle tre società.

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