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Messina e la via Don Blasco: il 2024 è l'anno della fine

A fine gennaio, se sarà davvero completato il lavoro, sarà possibile viaggiare da via Santa Cecilia fino a tutta via Franza e quindi a Gazzi, sulla nuova via Don Blasco

«Sarà l’anno della via Don Blasco», lo ha detto il sindaco un paio di giorni fa riferendosi al 2024, e il cantiere sembra confermare la previsione. Prima dell’estate il nuovo asse verticale della città potrà essere consegnato nella sua interezza: da Gazzi a via Tommaso Cannizzaro.
E se tutta l’area in cui la strada è già completata (da Gazzi a via Salandra) ha già cambiato aspetto e appetibilità, il completamento dell’asse sarà un valore aggiunto sul piano della viabilità e dell’urbanistica. E allora vediamo a che punto sono i lavori, alla vigilia dello stop natalizio.
A conferma che quando inizia un cantiere è difficile che tutto vada fino in fondo senza imprevisti ( ricorderete che è stato trovato anche un grosso residuato bellico sul tracciato vicino a via Santa Cecilia), in via Don Blasco è arrivato anche quello dell’inquinamento del terreno.
È successo nella zona Rifotras, l’ultima ad essere stata messa a disposizione del cantiere dopo una lunga battaglia legale con i proprietari del terreno e della società di autodemolizione per l’esproprio. Anni di attività ( ma potrebbe essere anche accaduto prima dell’insediamento industriale) hanno portato all’infiltrazione nel terreno di materiale inquinante che è emerso nel corso delle recenti verifiche del sottosuolo avvenute dopo che il Comune e quindi l’azienda appaltatrice sono entrate in possesso dell’area.
«La fortuna è che si tratta di due zone non al centro del nastro stradale – dice l’assessore Salvatore Mondello – ma piuttosto decentrate. Questo consentirà la prosecuzione dei lavori senza ulteriori stop». Si tratta di un centinaio di metri quadri di area che, per il momento verrà interdetta, e che era destinata a parcheggio e verde. Ma la strada, quella è salva. Gli operai della Medil di Benevento stanno lavorando alla rete delle acque bianche e, secondo i programmi del cantiere, a gennaio quel tratto potrà essere completato. Cosa cambierà, dunque, fra un mese? È presto detto. Quella della ex Rifotras rappresenta una strozzatura che spezza in due il percorso. Da Zir fino a Salandra il tracciato è completato oramai da parecchi mesi. Ma è pronto anche quello che da Viale Europa porta a via Santa Cecilia, ma i due tronconi non sono uniti proprio perchè sono divisi dalla zona Rifotras che si trova a pochi passi dall’autocentro di Messina Servizi di via Salandra.
In poche parole, a fine gennaio, se sarà davvero completato il lavoro, sarà possibile viaggiare da via Santa Cecilia fino a tutta via Franza e quindi a Gazzi, sulla nuova via Don Blasco. Si tratta di altri 600 metri in più che consentono anche una serie di variabili nella mobilità da non sottovalutare. Per esempio, entrerà nel ciclo urbano anche il viale Europa che avrà un nuovo sfogo a valle della via La Farina. Un’opzione da non sottovalutare sia in direzione sud ma anche nord con un alleggerimento del traffico in uno dei punti spesso più caotici della città come il tratto di via La Farina fra la stazione e appunto l’incrocio con la salita verso Messina Centro.

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