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Messina, via libera alle nozze fuori dal Comune: le regole per sposarsi in location alternative

Il nuovo regolamento – commenta il consigliere comunale Giovanni Caruso – finalmente consentirà alle tante strutture presenti in città, tra cui ville e dimore storiche, di non essere più penalizzate, perché in comuni vicini veniva data questa opportunità e qui, invece, era negata

Chi ha sempre sognato di sposarsi in spiaggia, o magari nel giardino di una residenza storica, sotto il maestoso albero di una villa o tra gli affreschi della sala di un ristorante, adesso potrà esaudire il proprio desiderio. O meglio, non proprio adesso, ma fra poco. Ieri, infatti, è stata approvata in Giunta la delibera con la quale si modifica il regolamento (già ritoccato dal consiglio comunale a marzo 2022) per la celebrazione dei matrimoni civili e delle unioni civili al di fuori della sede comunale. C’è il via libera, dunque, alle nozze in location alternative, purché queste facciano parte di una lista “vistata” dal Comune. Il disco verde definitivo dovrà arrivare dal consiglio comunale, al quale verrà trasmesso il nuovo regolamento. Una volta approvato anche lì, entrerà definitivamente in vigore.

Questi i requisiti principali delle location: devono essere inserite in un apposito elenco e trovarsi nel territorio comunale; i locali devono essere agibili e a norma, il proprietario dovrà garantirne la conformità degli impianti e il rispetto delle leggi per i pubblici esercizi e nei giorni indicati per la celebrazione non potranno essere utilizzati per finalità diverse dal matrimonio. Se nella disponibilità dell’immobile, i matrimoni potranno tenersi anche nelle pertinenze esterne, e quindi eventuali parchi, giardini, tratti di spiaggia.

Sarà la Giunta comunale ad approvare un elenco delle location e quindi degli uffici distaccati di Stato civile, elenco che sarà rinnovato di anno in anno con un avviso pubblico. I proprietari degli immobili dove si terranno i matrimoni saranno tenuti a stipulare un contratto di assicurazione per eventuali danni a cose e persone, «la cui responsabilità ricadrà sulla proprietà stessa».

Con il provvedimento approvato ieri in Giunta e che verrà proposto al Consiglio vengono modificati anche altri punti del regolamento: una serie di dettagli che riguardano soprattutto le modalità di richiesta delle celebrazioni, eventuali deleghe o richieste di interpreti, ma anche le tariffe. L’unico matrimonio civile gratuito è quello effettuato al Comune, in giorni feriali e in orario di servizio. Fuori dall’orario di servizio il costo è di 100 euro, il sabato 200 (nella fascia oraria 10-12) o 300 (16-18.30). Si sale di prezzo se la location è Santa Maria Alemanna o un altro sito (500 euro), con costi che salgono fino ad un massimo di 800 euro per le nozze celebrate in siti alternativi il sabato tra le 16 e le 18.30.

«Il nuovo regolamento – commenta il consigliere comunale Giovanni Caruso – finalmente consentirà alle tante strutture presenti in città, tra cui ville e dimore storiche, di non essere più penalizzate, perché in comuni vicini veniva data questa opportunità e qui, invece, era negata. Viene dato seguito ad un indirizzo preciso del consiglio comunale, sono soddisfatto, perché mi ero particolarmente interessato alla questione, che credo sia una conquista di civiltà e può aprire importanti scenari anche in termini turistici ed economici».

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