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Messina, la graduatoria di Atm finisce in Procura. Il consigliere Zante ha denunciato "anomalie"

Dal consiglio comunale alla Procura della Repubblica. È il percorso che faranno gli atti relativi ad una delle recenti selezioni pubbliche effettuate da Atm, già finita al centro di un’interrogazione del consigliere comunale genovesiano Dario Zante (Ora Sicilia). Quest’ultimo, dopo la risposta di quattro pagine trasmessa dai vertici di Atm, ieri è intervenuto in apertura di lavori in consiglio comunale, chiedendo, appunto, che interrogazione, risposta e verbale della seduta di ieri vengano trasmessi alla Procura. Nessuno si è opposto e, come confermato dal presidente del Consiglio, Nello Pergolizzi, tutto il “pacchetto” finirà, effettivamente, sulla scrivania di un magistrato.
Il caso parte da lontano e vale la pena ripercorrerlo. L’avviso è stato pubblicato da Atm il 12 luglio scorso: una selezione pubblica, per titoli e colloquio, per «l’eventuale assunzione di 10 risorse con contratto di apprendistato professionalizzante, a tempo pieno e indeterminato». Un mese fa, il 13 novembre, è stata approvata la graduatoria dalla commissione che si era insediata a ottobre e aveva effettuato i colloqui la settimana prima.
Ed è proprio la graduatoria finale ad essere ritenuta anomala dal consigliere. Su quindici partecipanti originari, infatti, in dieci non si erano nemmeno presentati al colloquio, tre sono risultati idonei, due, invece, non idonei. Poco da dire sui primi due classificati, che hanno totalizzato, rispettivamente, 98 e 72 punti su 100. Il terzo, invece, aveva ottenuto zero per quanto riguarda i titoli (nessuna laurea magistrale, nessuna esperienza lavorativa, nessuna abilitazione alla professione), ma ben 31 al colloquio, che è la somma di due voci, le cosiddette “soft skill” e “hard skill”.

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