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La morte del centauro 24enne Gianluca Cerra, pena confermata per l’automobilista

S’è chiuso in appello con la conferma integrale della condanna di primo grado a cinque anni di reclusione, oltre alle statuizioni civili, il processo per l’incidente mortale avvenuto il 31 marzo 2019 in via D’Anfuso, nel quale perse la vita il 24enne Gianluca Cerra. L’Honda Sh 300 a bordo del quale si trovava il giovane si scontrò con la Fiat Idea condotta dal 32enne Pippo Iovino. Il centauro dopo il terribile impatto morì.
Il collegio della sezione penale di secondo grado presieduto dal giudice Carmelo Blatti ha accolto la richiesta della sostituta procuratore generale Adriana Costabile, che aveva chiesto la conferma della sentenza emessa il 25 novembre del 2022 dalla giudice monocratica Adriana Sciglio, che inflisse 5 anni di reclusione a Iovino, accusato di omicidio stradale aggravato, oltre alla pena accessoria della revoca della patente di guida. L’automobilista è stato assistito dall’avvocato Salvatore silvestro, mentre per i numerosi familiari sono intervenuti come parte civile gli avvocati Giovanni Calamoneri, Vincenzo Trimarchi e Antonella Russo. Come responsabile civile s’è costituita in giudizio, con l’avvocato catanese Massimiliano Di Stallo, anche la compagnia assicurativa Allianz, che copriva la polizza dell’auto guidata da Iovino.
Confermati anche in appello i risarcimenti immediati decisi in primo grado a carico dell’automobilista, in solido con la compagnia assicurativa, a favore dei familiari, con provvisionali piuttosto cospicue, tra i 100mila e i 40 mila euro a seconda del grado di parentela.

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