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Il fiume Alcantara si sta inaridendo, scomparse le zone umide

L’Alcantara, il fiume che ha fatto da scenario a tanti film (tra cui “I paladini”, “Barabba”, quest’ultimo con Anthony Quinn e Vittorio Gassman, e “Il racconto dei racconti” diretto da Matteo Garrone) quasi non esiste più.
L’allarme arriva dall’Associazione italiana di Ingegneria naturalistica (Aipin), che sta cercando di «ripristinare la nautralità , non solo del fiume ma soprattutto di aree umide».
«In più punti – spiega Gianluigi Pirrera, vicepresidente dell’Aipin - il fiume è secco, inesistente, non c’è. Mentre al Nord i fiumi esondano e arriva la prima neve, al Sud i fiumi, anche importanti come l’Alcantara risentono della mancanza di pioggia. È l’effetto strabico dei cambiamenti climatici».
In queste condizione «difendere il capitale naturale è più difficile qui per noi dell’Associazione Italiana Ingegneria Naturalistica»: «Il restauro ecologico delle aree umide a Cottanera, luogo del fiume, ha dovuto prevedere la captazione in subalveo, a meno 2 metri di profondità dell’alveo totalmente asciutto, per consentire la sopravvivenza di piante e animali della rete ecologica siciliana. Ora per il Parco Fluviale dell’Alcantara, dopo l’impermeabilizzazione con bentonite, inizia la fase botanica con la collaborazione dell’Università di Catania e il difficile studio idraulico. La captazione e la tubazione drenante a meno due metri di profondità del letto del fiume che è asciutto. In sostanza abbiamo prelevato acqua sotto il fiume per cercare di mantenere l’habitat».

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