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Messina, tra dieci giorni i lavori alla condotta idrica: le contromisure per ridurre i disagi

«Consiglio a tutti i cittadini di fare come in passato, riempite la vasca da bagno e un paio di bidoni. Le autobotti servono a chi ha davvero bisogno». Il “colore” ce lo mette Pippo Trischitta, che rivolge così ai cittadini, a modo suo, un appello alla collaborazione in vista del prossimo step del maxi-intervento di Amam sulla condotta idrica del Fiumefreddo, durante la seduta della quarta commissione consiliare di Palazzo Zanca dedicata proprio ai lavori. La prima tappa, quella del 17 novembre, aveva lasciato luci e ombre: i lavori si erano chiusi tutto sommato con puntualità (qualche ora di ritardo rispetto alle 24 annunciate, in realtà), ma un guasto ad una delle quattro pompe dell’impianto del Montesanto, dal quale dipende l’arrivo dell’acqua in alcune zone centrali della città, aveva causato un prolungamento dei rubinetti a secco. Il secondo step è programmato per venerdì 15 dicembre e, come spiega in commissione la presidente di Amam, Loredana Bonasera, «faremo tesoro dell’esperienza precedente». Il cambiamento più importante riguarda proprio le autobotti: saranno sempre tredici, ma di queste nove saranno mobili, per soddisfare le chiamate di chi chiederà rifornimenti al Coc (il Centro operativo comunale di protezione civile), e solo quattro saranno collocate in punti fissi. L’esatto contrario di quanto fatto a metà novembre, insomma.
Quello del 15 dicembre è il secondo di sei interventi programmati (uno per mese, i prossimi saranno a gennaio, febbraio, marzo e aprile, tutti di venerdì per evitare le chiusure di scuole e uffici pubblici) per ammodernare, finalmente, una condotta che, è il caso di dirlo, fa acqua da troppe parti. Un sacrificio necessario, insomma, come ribadito dal consigliere d’amministrazione di Amam, Adriano Grassi, «per arrivare all’acqua h24 nel 2026». Ieri, a questo proposito, si è aggiunto un altro tassello chiave: la consegna dell'appalto per ammodernare la rete idrica del centro città ed eliminare le perdite idriche, con tanto di digitalizzazione e monitoraggio della rete stessa. L’appalto consegnato ieri prevede la stesura degli elaborati esecutivi (circa 45 giorni) per poi iniziare i lavori di scavo veri e propri a febbraio.

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