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Lipari, funerali rinviati: sulla morte di Franco Luca troppi interrogativi

È slittata la “liberazione” e la restituzione alla famiglia della salma del 69enne pescatore dilettante Franco Luca, deceduto venerdì scorso, dopo 58 giorni di ricovero all’ospedale “Cannizzaro” di Catania, nosocomio dove era giunto in “codice rosso” dopo che la sera del 4 ottobre era rimasto coinvolto in un incidente in mare, mentre con due amici era intento ad una battuta di pesca ai totani, al largo del porto di Pignataro a Lipari.
Lo slittamento della “liberazione”, così come quello dei funerali, fissati in un primo momento dalla famiglia per oggi, nella natìa frazione liparese di Acquacalda, si è reso necessario in attesa del nulla osta, da parte della Procura della Repubblica di Barcellona che, sul sinistro, ha aperto, all’epoca, un fascicolo e sul quale, ovviamente, vige il massimo riserbo.

Già oggi il magistrato, che segue il caso, potrebbe dare il via libera o, in alternativa, disporre accertamenti sul corpo dello sfortunato liparese. Ipotesi, quest’ultima, che appare più remota, considerando che gli inquirenti, che sul sinistro e possibili responsabilità intendono fare piena luce, possono attingere ad una corposa documentazione medica, maturata in questi quasi due mesi di ricovero ospedaliero.
Come abbiamo già avuto modo di scrivere, il piccolo gozzo, sul quale vi era anche Luca, entrò in collisione con una barca a vela diretta verso il porto liparese di Pignataro e sulla quale vi erano dei cittadini polacchi, così come appurato dall’Autorità marittima liparese che fece subito scattare le ricerche per individuare il natante che non si fermò dopo l’incidente.
Autorità che, unitamente all’Arma, ha anche proceduto ad indagare sulle responsabilità del sinistro.

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