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Barcellona, il dissesto è realtà: Palazzo Longano guarda avanti

La lunga maratona consiliare sulla dichiarazione di dissesto finanziario si è conclusa quasi alle due di lunedì notte. A votare il dissesto sono stati in 15 – tra consiglieri dell’opposizione storica di Pd e Città Aperta e nella restante parte della stessa maggioranza –, mentre si sono astenuti i 5 consiglieri di Forza Italia e la consigliera del Gruppo misto Melangela Scolaro. Altri due consiglieri, Ilenia Torre e Giuseppe Abate, del gruppo “Barcellona In Comune”, hanno abbandonato l’Aula prima del voto. Assente Sebastiano Miano, di Fratelli d’Italia.
Nel primo pomeriggio di ieri, il sindaco Pinuccio Calabrò e l’assessore al Bilancio Santi Calderone in una nota hanno sottolineato che «con grande senso di responsabilità e certamente non a cuor leggero, l’Amministrazione Calabrò ha tracciato un percorso, che è quello del dissesto e che consideriamo l’unica strada percorribile per far ripartire il Comune di Barcellona. Abbiamo già spiegato come, di fronte ad una situazione economica che di anno in anno, è diventata progressivamente critica e non più sostenibile, questa Amministrazione abbia dovuto prendere una decisione obbligata e suffragata anche da pareri dei revisori dei conti. Impossibile continuare con rimodulazioni del Piano di riequilibrio che già negli anni scorsi si è rivelato strumento inadeguato e anzi ha ulteriormente aggravato la situazione dei conti». Per l’Amministrazione Calabrò, «sarebbe stato più semplice e più popolare nascondere la testa sotto la sabbia e provare percorsi demagogici ma insostenibili economicamente, ma abbiamo scelto la via della responsabilità verso i barcellonesi. Come più volte ribadito non ci saranno licenziamenti, né aumenti di imposte che già sono al massimo livello. Abbiamo ereditato una situazione critica e, dopo aver provato a risolverla in ogni modo e con ogni alternativa possibile, ci siamo resi conto che l’unico modo per rilanciare l’economia del Comune era la dichiarazione di dissesto, una cesura con il passato per ricominciare con un bilancio sano».

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