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Cosa cambierà per Messina con la nuova riforma dei porti

Entro la fine di dicembre il Governo intende varare la legge delega

Il Governo sta per mettere mano a una profonda rivisitazione della legge 84 del 1994, con la dichiarata volontà di rivederne i meccanismi e gli strumenti esistenti. Entro la fine di dicembre sarà presentata la nuova riforma dei porti, infrastrutture che, come ha sottolineato nei giorni scorsi il viceministro Edoardo Rixi, sono fondamentali per l’Italia «da dove passa il 39% dell’import-export per un valore di 377 miliardi». Un interscambio via nave che ha mostrato una ripresa solida nel 2022-23, con un + 38%, 10 punti percentuali in più rispetto alla performance dell’interscambio nel suo complesso, come si legge nell’ultimo Report di Intesa Sanpaolo e Assoporti.
Ebbene, cosa cambierà per Messina e lo Stretto? È ancora difficile dirlo con certezza. Intanto, come preannunziato dal nostro giornale, la prima novità è costituita dal commissariamento dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto. Ogni Authority i cui vertici sono in scadenza di mandato è stata, o sarà a breve, commissariata, per espressa scelta del ministro dei Trasporti Matteo Salvini, in attesa proprio della riforma della portualità. Per l’Autorità di sistema dello Stretto la nomina è ormai quasi certamente ricaduta sul contrammiraglio Antonio Ranieri, 60 anni, originario di Reggio Calabria e attuale direttore marittimo della Sicilia Orientale.

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