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Messina, il Nautico al Don Bosco: "Saremo autonomi in un polo con lo Jaci"

Una nuova campanella è suonata ieri al Nautico Caio Duilio. È un po’ come se la storia della secolare storia di questo istituto, fosse arrivata ad un nuovo capitolo. Da ieri il biennio dell’istituto che ha formata tantissime generazioni di uomini e donne di mare che hanno solcato e solcano tutti gli oceani del mondo, si è trasferito all’interno dell’istituto Don Bosco nel quartiere Lombardo.
Ieri una piccola ma partecipata cerimonia con il sindaco metropolitano Federico Basile, il responsabile del comparto scolastico Biagio Privitera e ovviamente i nuovi padroni di casa, cioè la dirigente Daniela Pistorino e il suo staff. I più contenti, con ogni probabilità, gli studenti che finalmente hanno una scuola con spazi adeguati e un orario completo dopo un paio di mesi di attività a scartamento ridotto.
Un parte del Nautico si è trasferito in via Bergamo come primo passo di un più complesso riassetto dell’edilizia scolastica cittadina che sarà rivoluzionata dalla gran mole di lavori di manutenzione straordinaria e messa in sicurezza che la Città Metropolitana, per gli istituti superiori, e il Comune, per le altre, hanno in cantiere per i prossimi due o tre anni. Nella fattispecie, il Nautico si è trovato nella scomoda posizione di chi è schiacciato fra altre due scuole come la Mazzini Gallo e il Verona Trento e in perenne ricerca di nuovi spazi dove poter sviluppare le proprie specifiche ed apprezzate competenze.

Dopo aver lasciato, quest’estate, la ventina di classi che aveva avuto per sedici anni al Verona Trento che ne aveva bisogno anch’esso per poter dare spazi ai suoi 1300 studenti, ha ottenuto dalla Città Metropolitana un intero piano di un’ala dell’istituto Don Bosco. Uno spazio attrezzato dalla stessa ex Provincia in questi due mesi e che ora è a disposizione dei circa 300 studenti dei primi due anni. Ieri, dopo la prima campanella, i ragazzi hanno iniziato a prendere confidenza con la loro nuova scuola. Diciotto aule e 4 laboratori nuovi anche se a un km dalla sede centrale dove sono rimasti i giovani del triennio. «Abbiamo chiesto all’Atm – dice la preside Pistorino – di poter in qualche modo far sì che gli orari dei bus e del tram possano prendere in considerazione anche questo spostamento per il gran numero di fuori sede, della provincia e della Calabria che ogni giorno viaggiano verso il nostro istituto».

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