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Milazzo, caso Fogliani: commissione bocciata e il consiglio comunale resta spaccato

L’emergenza dell’ospedale legata alle carenze di personale non basta per trovare l’unità. Solo otto “sì”. La minoranza invoca la seduta con l’Asp e i deputati

Era nell’aria e puntualmente è avvenuto. La maggioranza d’Aula non ha mai digerito la mozione presentata dai consiglieri Pippo Doddo e Fabiana Bambaci e dopo diversi rinvii alla fine l’ha bocciata. Solo otto i voti favorevoli, meno della disponibilità di quelli sui quali può contare l’Esecutivo Midili, sette i contrari (non solo i consiglieri di minoranza) una astensione. E così la proposta dei due consiglieri va definitivamente in archivio.
L’esito del voto ha visto favorevoli Doddo, Bambaci, Damiano Maisano, Franco Russo, Antonino Italiano, Maria Magliarditi, Antonino Amato e Danilo Ficarra; contrari Valentina Cocuzza, Giuseppe Crisafulli, Lorenzo Italiano, Rosario Piraino, Alessandro Oliva, Santi Saraò e Massimo Bagli; astenuta Lydia Russo. Praticamente il gruppo consiliare di Forza Italia non ha condiviso, al pari dei consiglieri Piraino e Bagli e della stessa Lydia Russo che ha preferito l’astensione, risultata alla fine decisiva per l’esito del voto.
Ripercussioni politiche? Lo si vedrà nei prossimi giorni, anche perché i cittadini attendono risposte sul fronte dell’emergenza ospedale che ormai si trascina da troppo tempo. Il sindaco Midili si è già mosso nei giorni scorsi, ancor prima di conoscere l’esito di questa mozione, accusando l’Asp di disinteresse nei confronti del presidio ed in particolare contestando l’assenza stabile di un direttore sanitario. Il primo cittadino è stato convocato per un confronto dal direttore dell’Asp, Mimmo Sindoni. Confronto previsto oggi ma rinviato a lunedì prossimo sempre alle 10. Sarà utile capire cosa verrà fuori.
Di sicuro sulla commissione molti esponenti della minoranza hanno mantenuto le perplessità iniziali. Si spiegano così le dichiarazioni, dopo gli interventi favorevoli dei consiglieri Danilo Ficarra e Nino Italiano, di Rosario Piraino il quale ha sostenuto che «i problemi della sanità potevano essere trattati già nella terza commissione consiliare” e che “in ogni caso va rivisto il regolamento per la nomina delle commissioni che vanno commisurate adesso sulla base di un organico consiliare da 30 ridotto a 24». Ma anche del presidente Alessandro Oliva il quale ha rilevato che non era stato mai stabilito se si trattasse di commissione permanente, o di indagine; se la stessa fosse formata da componenti esterni, o interni; se l’attività era da svolgere a titolo gratuito, o da retribuire.

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