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Messina, oggi sciopero all’Atm dalle 15,30 alle 19,30 per i 5 apprendisti non confermati

«Nonostante le pressioni giunte da più parti volte a depotenziare la protesta abbiamo deciso di non voltarci dall’altra parte abdicando al ruolo di difesa dei lavoratori confermando per oggi 4 ore (dalle 15,30 alle 19,30) di sciopero convinti che il provvedimento di licenziamento di cinque lavoratori apprendisti sia l’apice della gestione autoritaria e arrogante di un’azienda pubblica che diventa padronale. Abbiamo tentato persino la mediazione prefettizia non è stata sufficiente affinché l’Atm facesse “chiarezza” sulla decisione di non proseguire il rapporto di lavoro di cinque autisti apprendisti comunque giudicati idonei al profilo». Così Letterio D’Amico, Michele Barresi e Mariano Massaro segretari di Fit Cisl Uiltrasporti e Orsa a proposito della situazione dei 5 apprendisti a cui, al contrario di altri loro colleghi, non è stato proposto il passaggio ad un contratto di apprendistato. E ieri quattro di loro hanno scritto una accorata lettera per chiedere la partecipazione alla protesta dei loro colleghi.
“Vivere senza prospettive future dopo esserci illusi della certezza di un lavoro stabile è una “Via Crucis” che non auguriamo a nessuno ma fa più male sentire nel piazzale lavoratori, colleghi, “amici”… che in preda al terrorismo psicologico attivato in azienda, per indotta pavidità prendono le distanze dalla nostra tragedia, fino a individuare fantasiosi motivi per cui, secondo alcuni, ci saremmo meritati il licenziamento. Cosa avremmo fatto di tanto grave – scrivono Ivan Lisa, Salvatore Gambino, Giuseppe Zangla, Emanuele Lo Vecchio – rispetto ad altri per essere sbattuti fuori da un giorno all’altro con la fredda consegna di una lettera che non contiene le motivazioni? non ci droghiamo, non siamo alcolizzati, non abbiamo rubato, abbiamo lavorato onestamente entro i limiti delle nostre capacità che Atm ha ritenuto sufficienti per dichiararci ufficialmente formati e idonei alla mansione di operatore di esercizio, ma siamo fuori e l’assenza di motivazione è più angosciante dello stesso licenziamento.

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