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“Sapore di sale”, Gino Paoli racconta nel suo ultimo libro i retroscena della canzone nata a Capo d’Orlando 

È stato, è più che risaputo, il borgo di San Gregorio di Capo d’Orlando ad ispirare Gino Paoli a comporre “Sapore di sale”, la canzone d’amore più bella di sempre.
Gino Paoli lo ha ufficializzato in questi giorni dedicando alla genesi del brano una intera pagina del suo ultimo libro “Cosa farò da grande, i miei primi 90 anni”.

«Era l’anno 1963 e per “sapore di sale” è andata così» scrive il cantautore nel libro di cui riportiamo alcune battute. «Dovevo suonare a Capo d’Orlando, in Sicilia. Mi portano al locale sulla spiaggia, che in realtà era l’unica costruzione, assieme ad un paio di case di pescatori. Un posto magico, c’era un barbecue e mangiavamo quello che ci portavano i pescatori. Quando sono tornato a Genova, a Villa Paradisetto, una sera assieme a Bagnasco e Frezza mi sono messo al piano e la canzone è uscita da sola, in pochi minuti, come se qualcuno me la dettasse dall’alto. Non era mai successo prima e non è più successo dopo».

In tante interviste Gino Paoli aveva già espressamente indicato San Gregorio e Capo d’Orlando come luogo ispiratore della canzone, ma alcune località turistiche ne avevano assunto in maniera artificiosa la paternità logistica. Il ricordo di Paoli nel libro ha acceso nuovamente la fiamma romantica di tantissimi orlandini che si preparano a chiedere l’intitolazione a “sapore di sale” del lungomare che porta a San Gregorio, il borgo marinaro, la cui baia ispirò Paoli a scrivere il brano.
Già anni fa si tentò di conferire la cittadinanza onoraria al cantautore ma alcune incomprensioni non lo permisero. Per San Gregorio, l’intitolazione della strada con il riferimento al soggiorno orlandino di Gino Paoli ed alla magia che gli permise di comporre il brano, rappresenterà sicuramente un volano indiscusso per il rilancio turistico.

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