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La corsa al rettorato di Messina: Limosani, Moschella e Spatari a confronto su Rtp

La bufera che ha investito l’Università sulla vicenda rimborsi all’ex rettore Cuzzocrea, i programmi dei candidati e le sfide del futuro. Sono numerosi i temi toccati nel faccia a faccia fra i tre candidati all’elezione del nuovo rettore dell’università. I professori Giovanni Moschella, Giovanna Spatari e Michele Limosani, i candidati che finora sono in corsa per la carica di rettore, si sono confrontati nel salotto della trasmissione di Rtp “Scirocco”, ospiti di Emilio Pintaldi, “stuzzicati” dalle domande del giornalista di Gazzetta del Sud Sebastiano Caspanello.
È stato un confronto sereno, con qualche frecciatina reciproca ma con toni sempre pacati. Il momento difficile che sta vivendo l’ateneo è stato il punto di inizio della conversazione. Tutti hanno parlato del “clima di tristezza e smarrimento” che vive l’Università, “non possiamo far finta che nulla è successo” ma anche della necessità di riprendere il cammino “la comunità ha forze ed energie di reagire”. E su un’ipotetica costituzione di parte civile qualora l’inchiesta sfociasse in un processo: “l’interesse delle istituzioni sopra ogni cosa” è stata la risposta simile di ognuno. Le differenze tra i candidati sono più visibili quando si parla dei programmi.

«Sarò un primus inter pares – ha detto il professore Limosani che ha parlato di una candidatura in discontinuità – un rettore di tutti che promuove la partecipazione, poi la trasparenza nella distribuzione delle risorse umane, finanziarie, e tecnologiche e la sfida sulla ricerca».

«Integrare l’università nel territorio, la trasparenza nell’azione del governo dell’ateneo attraverso una distinzione ancora più netta tra indirizzo politico e la gestione amministrativa e la progettazione della ricerca» sono i punti del programma del professore Moschella che ha parlato anche della decisione di candidarsi: «numerosi studenti, docenti e personale amministrativo hanno manifestato una sorta di rifiuto rispetto a logiche che hanno caratterizzato gli ultimi tempi della vita accademica e che hanno portato alle mie dimissioni di pro rettore vicario».

È una candidatura figlia di sollecitazioni arrivate da più colleghi quella della professoressa Spatari che immagina: «Un’università in cui i giovani sono centrali come le politiche di internazionalizzazione, azione che va potenziata, e poi occorre l’implementazione dell’offerta didattica che deve intercettare il bisogno di formazione dei giovani in un mondo del lavoro che cambia, l’adeguamento tecnologico delle strutture, tirocini sempre più aperti al territorio».

Tutti favorevoli anche all’ampliamento del peso del voto degli studenti mentre alla domanda su cosa farebbero come primo provvedimento da rettore, la professoressa Spatari vorrebbe «gli assegni di ricerca per i giovani» il professore Moschella «estendere il voto degli studenti» e il professore Limosani «mettere in sicurezza conti e dare dignità agli studenti». Tutti d’accordo anche su Unilav: «struttura indispensabile».
Infine nessuno fa ipotesi sull’elezione al primo turno ma si dicono pronti a mettersi in gioco.

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