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Messina, scoperti oltre 1000 stagionali irregolari: il paradosso di un lido con 15 lavoratori completamente in nero

Durante i controlli, infatti, sono stati individuati 21 lavoratori che, oltre a non essere in regola con il contratto di lavoro, risultavano inseriti all'interno di nuclei familiari destinatari del reddito di cittadinanza

Decine di controlli in quei settori commerciali dove maggiormente si rileva una presenza di fenomeni evasivi: dalle attività di ristorazione, con somministrazione e da asporto, ai lidi balneari ed alle altre attività commerciali di vendita al dettaglio o tipiche della locale economia a forte vocazione turistica.

Nei mesi più caldi, da maggio sino alla prima metà di ottobre, i Finanzieri e gli Ispettori dell’INPS di Messina hanno eseguito 154 interventi, constatando oltre n. 1000 posizioni di lavoratori irregolari, di cui n. 209 completamente in nero, ed elevando sanzioni amministrative nei confronti di 88 datori di lavoro.

Su richiesta dei Reparti territoriali del Corpo e del locale Ufficio INPS, l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Messina ha emesso n. 39 provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale, per l’utilizzo di manodopera sprovvista di assunzione rispetto a quella presente nel luogo di lavoro al momento dell’accesso.

Le principali violazioni sono risultate afferenti alla mancata preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro e all’infedele registrazione del libro unico del lavoro. Degno di nota l’intervento avviato presso un lido del litorale nord messinese, al cui interno sono stati scoperti ben n. 15 lavoratori completamente in nero, di cui uno percettore del reddito di cittadinanza.

A tal proposito, tra gli obiettivi prefissati, anche quello di contribuire a mantenere alto ed efficace il dispositivo di contrasto ai fenomeni di indebita fruizione del Reddito di cittadinanza. Durante i controlli, infatti, sono stati individuati n. 21 lavoratori che, oltre a non essere in regola con il contratto di lavoro, risultavano peraltro ricompresi in nuclei familiari destinatari della particolare forma di sostegno. Il lavoro nero o irregolare, oltre che una piaga per le casse dell’Erario e dell’Inps, danneggia soprattutto le tantissime attività produttive e commerciali rispettose delle norme, che finiscono col subire la concorrenza sleale di chi non rispetta le regole.

 

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