102 anni e non sentirli. Non proprio, ci dice l’ex sottufficiale dell’Arma in forza al pool antimafia del giudice Rocco Chinnici, Antonino Mazzone, perché non sono più in forma come qualche anno addietro.
Mazzone si dirige verso la sua utilitaria e, con la patente rinnovata da pochi giorni sino al 2025, tenta di avviarsi verso il ristorante per festeggiare con la famiglia il suo centoduesimo compleanno.
Un tentativo non riuscito solo perché decine di persone gli si avvicinano per fargli gli auguri. Un bambino gli chiede, quale regalo abbia ricevuto e don Nino, con un sorriso grande quanto il sole, gli dice: «Ho ricevuto un regalo grandissimo, quello della vita, sono ancora presente questo è il regalo più bello» .
Poi, con la tristezza negli occhi, aggiunge: «Quanti amici miei non ci sono più. Ringrazio il Padre Eterno che ancora sono qui, che ancora guido» e con orgoglio fa vedere la patente rinnovata.
«Posso guidare ancora per altri due anni», esulta. Poi il nonnino, ormai star indiscussa,rivolgendosi a tutti li esorta «a prendere la vita per com’è perché di meglio non ce n’è, pensa il tempo a rovinare le bellezze più care, ma tu che ci vuoi fare?» , conclude. La poesia, le filastrocche sono state sempre la passione di nonno Nino che prima di lasciare tutti per festeggiare il compleanno ricorda che già a 16 anni guidava la moto e che sempre con mezzi di fortuna riuscì a scappare dai campi di concentramento.
Imprese leggendarie come quella che la vita ancora oggi gli ha riservato. Tutta la città ora tifa affinché la sua vitalità rimanga ancora così almeno sino al 2025 quando Capo d’Orlando festeggerà il suo primo Centenario dell’Autonomia di cui il nonnino Nino Mazzone sarà uno dei portabandiera. Con lui, di centenari, dovrebbero essercene altri ancora perché Capo d’Orlando di nonnini ne conta parecchi.
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