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Riequilibrio e assunzioni: così il Comune di Messina può uscire dal tunnel

Non tutto è “rose e fiori”, perché il Comune è ancora “sotto stretta sorveglianza”, avendo dissolto gran parte del rischio-default, ma non tutte le nubi all’orizzonte

I due Piani procedono. Perpendicolari e paralleli. Da un lato, le procedure legate al Riequilibrio economico-finanziario pluriennale. Dall’altro, l’iter concorsuale per le nuove assunzioni. Il sindaco Federico Basile è reduce da una duplice missione, tra Palermo e Roma. Nel capoluogo della regione siciliana ha avuto un incontro, svoltosi nella sede della Corte dei Conti, con il magistrato istruttore e il relatore che, insieme con gli altri giudici, hanno approvato il Piano di riequilibrio del Comune di Messina. Un’approvazione che, come è stato più volte ribadito, non significa “tana libera tutti”, come nel gioco del nascondino, ma che, nel chiudere un’attesa ultradecennale, rappresenta di fatto l’inizio di una nuova fase del percorso di risanamento finanziario avviato da Palazzo Zanca. E non sarà un cammino né breve né facile. Lo sa bene Basile che ha dedicato tempo e notti insonni a questo Piano, prima come direttore generale del Comune, poi dal giugno del 2022 come sindaco. «Preoccupato il giusto, ma sereno e fiducioso», si può riassumere così lo slogan dell’ex dg oggi primo cittadino.
A Roma giovedì mattina il sindaco si è recato, invece, nel palazzo dove ha sede la Cosfel, la Commissione interministeriale per la stabilità finanziaria degli Enti locali. Anche in questo caso, si tratta di un’interlocuzione che va avanti da tempo, da quando, cioè, il Comune di Messina – tra le prime Amministrazioni in Italia, va riconosciuto – ha predisposto un Piano di assunzioni come non si vedeva da decenni.

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