Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Viaggi “a staffetta” per rifornirsi di droga: 5 le trasferte del gruppo sgominato dalla GdF di Messina

I primi a comparire di fronte alla giudice per le indagini preliminari di Palazzo Piacentini Tiziana Leanza, tra i tredici arrestati nell’operazione antidroga condotta dalla Dda di Messina e dalla Guardia di Finanza, saranno domani a mezzogiorno al Tribunale messinese Francesco Cotugno, Salvatore Ratto, Salvatore Ridinò e Piera Mondello, ristretti nel carcere di Gazzi. Nei loro confronti l’accusa contesta episodi di spaccio mentre, oltre alla stessa donna, dovranno rispondere anche di associazione a delinquere Michele Siragusano, Dario Di Perna, Emiliano Franzone, Mirko Maniaci e Antonino Tuccio.
Per gli ultimi cinque, tradotti nella casa circondariale di Siracusa, l’appuntamento col gip Andrea Migneco, che procede per rogatoria, è fissato a partire dalle 11 di martedì prossimo. A Catania e in Calabria saranno infine ascoltati gli altri quattro arrestati, i calabresi Sebastiano Pelle, Bruno Emanuele e Giuseppe Licastro, oltre al paternese Antonino Pappalardo. L’interrogatorio di garanzia, con le relative istanze dei difensori al gip, poi l’eventuale passaggio al Riesame, rappresenteranno dunque il primo vaglio delle esigenze cautelari e dell’articolato compendio accusatorio, espresso nei 41 capi d’imputazione, attraverso cui è stata fatta luce su un vasto giro di droga, in prevalenza cocaina, che dalla Calabria giungeva sulle piazze nebroidee, con base operativa tra Sant’Angelo di Brolo e Raccuja. Un giro d’affari «alquanto fiorente», lo definisce la gip Leanza nella propria ordinanza, gestito da un gruppo che agiva «con elevata professionalità e organizzato in modo da correre meno rischi possibili». Un sodalizio al cui vertice gli inquirenti collocano il 48enne santangiolese Michele Siragusano, il cui nome era già noto poiché finito in diversi procedimenti per traffico di stupefacenti e non solo, oltreché nelle operazioni “Luna”, per cui fu assolto, e “Rinascita”, in cui figuravano anche vicende legate ai clan Bontempo Scavo di Tortorici, Aglieri-Rinella di Palermo e i catanesi dei Santapaola. Cardine della ricostruzione investigativa il tracciamento dei numerosi viaggi “a staffetta” attraverso i quali il gruppo nebroideo faceva la spola oltre lo Stretto per l’approvvigionamento dello stupefacente. Cinque le trasferte intercettate dalle Fiamme gialle nel solo periodo da gennaio a maggio 2022, una frequenza che per l’accusa rappresenta la conferma delle «sostanziose risorse economiche» su cui il gruppo poggiava le proprie basi, «indice della solidità dell’organizzazione e della sua pervasività nel settore di affari di riferimento».

Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Messina

Caricamento commenti

Commenta la notizia