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Musolino-De Luca, che scontro! Le grandi manovre dietro il tradimento: c’è anche lo zampino di Cuffaro

C’è anche lo zampino di Totò Cuffaro nel clamoroso passaggio di Dafne Musolino dalla corte di Cateno De Luca a quella di Matteo Renzi. Clamoroso non perché ci si stupisca di un cambio di casacca, nell’era in cui i politici cambiano partito con la stessa frequenza con cui i calciatori cambiano squadra, ammainando bandiere mai esistite. Ma perché Dafne Musolino è stata braccio destro, fedelissima “figlia” politica di Cateno De Luca, la più irradiata dai riflettori deluchiani nel periodo di maggior visibilità dell’ex sindaco di Messina, quello della pandemia, nonché la donna scelta per essere candidata alle Europee prima, nel 2019, e alle Politiche poi, un anno fa, quando l’ex assessora all’Ambiente e ai blitz ha raggiunto una delle cariche più importante del nostro Stato, quella di senatrice della Repubblica.
Ecco perché anche chi ha incontrato De Luca tra Monza e Conegliano Veneto, dove è stato impegnato in questi giorni di ennesima campagna elettorale (in trasferta), parla di un uomo realmente amareggiato, di quell’amarezza tipica di chi si sente tradito. Un tradimento tutt’altro che improvviso, come dimostra la partecipazione (programmata, sebbene annunciata solo un paio di giorni fa) della stessa Dafne Musolino alla convention democristiana organizzata da Tottò Cuffaro in quel di Ribera, “La festa dell’amicizia”. La senatrice era presente insieme a Maria Elena Boschi, a rappresentare non De Luca, come aveva lasciato intendere lo stesso Cuffaro in un’intervista venuta fuori proprio la mattina del grande annuncio (e difficilmente avrebbe potuto farlo, visti i rapporti tesi tra i due), ma Renzi. Una mossa che si incastra nel complesso processo di costruzione del grande centro, con vista sulle Europee, dal quale De Luca, a questo punto, si taglia fuori.
Dopo le reazioni a caldo (e il polverone su battute sessiste che, a prescindere, dovrebbero sempre rimanere fuori dall’agone politico), ieri è stato il giorno dei messaggi trasversali. A partire dai due protagonisti principali

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