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La Cgil: "Al Comune di Messina due pesi e due misure": "stipendi d'oro" ai vertici e "bocca asciutta" ai dipendenti

Dal salario accessorio alla produttività, dal contratto decentrato alle progressioni. «Mesi di attesa per i lavoratori, mentre c’è chi percepisce più del capo dello Stato»

L’occasione è fornita da un evento nazionale al quale la Cgil si prepara da settimane: “La via maestra”, questo sabato a Roma. Si discute dei tanti fronti aperti in città e in provincia, dalla sanità ai servizi sociali, dai salari alla sicurezza sul lavoro. Ma la sede dell’assemblea convocata dalla Fp Cgil, la federazione della funzione pubblica, è il salone delle bandiere di Palazzo Zanca ed è inevitabile che si finisca per discutere delle questioni che riguardano da vicino proprio i dipendenti comunali. I quali, ieri, hanno trovato sponda rispetto ad una rabbia che cova da mesi e della quale si è fatto portavoce l’rsu Peppe Previti, anima storica della Fp Cgil e punto di riferimento per molti dipendenti comunali.

«Questa Amministrazione – attacca Previti – si mostra sempre molto attenta ad ascoltare assessori, sindaco e consiglieri comunali, meno quando si tratta di andare incontro ai lavoratori». Il riferimento è al tema dei gettoni di presenza dei consiglieri, in procinto di essere aumentati: «Ci si è attivati subit per attivare le procedure, con una rapidità sorprendente. Di contro, però, i dipendenti attendono da mesi le somme che gli spettano».

Il riferimento è al salario accessorio 2022, in ritardo di oltre 9 mesi; alla produttività 2022, per la quale si attende il primo semestre; le mancate progressioni verticali, che i sindacati hanno più volte rivendicato, anche a fronte delle assunzioni in corso; l’assenza delle posizioni organizzative («siamo l’unico comune in Italia a non averle, nonostante gli impegni assunti», attacca Previti).

Come già fatto in passato, il segretario aziendale della Fp Cgil parla di «due pesi e due misure». E il riferimento è anche agli stipendi d’oro dei vertici burocratici di Comune e Città metropolitana, la segretaria generale e il direttore generale: «Indennità che superano quelle del presidente della Repubblica». Il punto, più che nei compensi dei singoli, sta nel contrasto con la situazione dei dipendenti: «Per chi percepisce 1.300 euro di stipendio, avere certezza su salario accessorio o produttività è importantissimo».

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