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Tribunale Barcellona, assolti l’imprenditore Lino Siclari e il manager Antonino Sorrentino

Sono entrambi di Messina. Il processo ruotava attorno al fallimento della “Aicon Marine srl”

Lino Siclari

L'ex imprenditore del settore della nautica da diporto, Pasquale “Lino” Siclari, 62 anni ed il manager Antonino Sorrentino, 61 anni, entrambi di Messina, sono stati assolti ieri sera dai giudici del Tribunale di Barcellona, dall'accusa di essere stati i responsabili della distrazione di somme di denaro che avrebbero causato il fallimento della “Aicon Marine srl”. Si trattava della “new company”, la società creata in poche settimane dall'architetto Lino Siclari per salvare e rilanciare l'attività industriale del gruppo Aicon dopo l'avvenuto fallimento dell'Aicon Yachts spa, la società della galassia Aicon, fallita per prima e che materialmente costruiva le imbarcazioni da diporto di lusso. Alla Aicon Marine srl, anch'essa poi fallita, era stato ceduto un ramo d'azienda dal gruppo Aicon per tentare in extremis il rilancio della produzione ma che in realtà ha rappresentato l'ultima illusione per tutti i lavoratori che speravano in una ripresa dell'attività industriale del gruppo.
Nella precedente udienza il pubblico ministero Luca Gorgone, al termine della sua requisitoria aveva chiesto la condanna a tre anni di reclusione per entrambi gli imputati. Invece i giudici del Tribunale, dopo aver ascoltato le arringhe difensive degli avvocati Gaetano Barresi per Siclari e Bonaventura Candido per Sorrentino, hanno deciso per l'assoluzione con la formula perché “il fatto non sussiste”.
A decidere l'assoluzione i giudici del Tribunale di Barcellona, presidente Antonino Orifici ed i componenti del collegio Mariacristina Polimeni e Noemi Genovese. Con l'assoluzione in primo grado la questione relativa alle vicende di “Aicon Marine srl” sembra concludersi. Bisognerà attendere solo le motivazioni che saranno depositate entro i termini stabiliti nel dispositivo di sentenza. A Siclari e Soerrentino si contestava in concorso tra loro, in violazione delle leggi fallimentari, la presunta distrazione di 150 mila euro. E lo avrebbero fatto mediante bonifico bancario il 23 giugno del 2011 in favore dell'Aicon Yachts spa, quale pagamento anticipato di ben cinque mensilità per l'affitto di ramo d'azienda della stessa Aicon Yachts. Soldi questi che dovevano invece servire per avviare l'attività della stessa “Aicon Marine”. Il contratto fu poi risolto solo dopo pochi mesi, il 15 novembre 2011. A chiedere per primi il fallimento della Aicon Marine srl" funono 13 ex dipendenti disillusi perché licenziati dopo l'insabbiamento del progetto di rilancio che prevedeva l'impiego di circa 60 lavoratori. Ai 13 lavoratori iniziali se ne aggiunsero altri 25. All'esito dell'istanza di fallimento i liquidatori della società, tra cui lo stesso Antonino Sorrentino, chiesero essi stessi il fallimento.

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