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L'incidente in cui perse la vita Nino Donato, migliorano le condizioni dell'altro giovane ufficiale messinese di C&T

Parla il medico che ha in cura Giuseppe Cirone, vittima anche lui dell’incidente a Salerno. «Era giunto in condizioni veramente critiche»

Sarà l'inchiesta della magistratura affidata alla Procura di Salerno a chiarire le cause dell'incidente dove due giovani messinesi in servizio sulla Cartour Delta sono stati travolti da un camion all'interno del garage di una nave attraccata nel porto di Salerno lo scorso 14 settembre.
Migliorano, intanto, le condizioni del ventinovenne, l'altro ufficiale coinvolto nel tragico incidente che ha lasciato attonita tutta la comunità messinese e non solo, per la morte di Nino Donato, che non solo era un professionista valido e ineccepibile, ma era un ragazzo conosciuto da tanti e da tutti amato per il suo carattere e la sua bontà. Il giovane ha lasciato da qualche giorno il reparto di Rianimazione ed è stato trasferito in quello di Ortopedia. Ed è visibilmente emozionato il dottor Renato Gammaldi, primario di Rianimazione del “Ruggi”, che lo ha preso amorevolmente in cura dal primo istante per salvargli gli arti fortemente compromessi.

«Le condizioni sono notevolmente migliorate – racconta il medico alla Gazzetta del Sud – e siamo fiduciosi. Le cose sono andate nel modo migliore che si potesse sperare. Non prevedere. Perché quando è arrivato c'era il rischio di una sindrome da schiacciamento, chiamata anche Crush Syndrome, che può dare una serie di complicanze nei giorni successivi. Aveva fratture multiple all'arto inferiore destro e un'ampia ferita all'arto inferiore sinistro, che si estendeva dalla radice dello stesso, fino al piede. Effettivamente, non avevo mai visto una ferita così prima d'ora».

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