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Sud Innovation Summit, da Messina un messaggio ai giovani: il futuro si può costruire qui

Tavoli tematici su Turismo e Cultura 3.0 sono stati al centro della prima giornata della manifestazione

Il primo tempo del “Sud Innovation Summit” è segnato da Turismo e Cultura, perché innovazione e tecnologia vanno anche contestualizzate nell’universo in cui si vive. Tanti i presenti all’inaugurazione della kermesse organizzata al Palacultura grazie all’idea di Roberto Ruggeri, emozionatissimo imprenditore messinese, fondatore del “Summit”. «Un evento di questa portata a Messina è motivo di grande orgoglio. Spero di aver trasferito agli studenti presenti questa emozione, soprattutto quando ho parlato delle opportunità che possono avere nella nostra terra: questo momento è fatto proprio per i giovani, sono il nostro futuro, ma devono aprire le loro menti». E non è un caso che, proprio nel foyer del PalaCultura, tra stand, computer e anglicismi, appare una parete colma di libri: «Li ho scelti io, è il messaggio che lancio ai giovani – dice ancora Ruggeri – e vorrei che traessero ispirazione, perché lo studio e la lettura sono alla base dei nostri discorsi su tecnologia e innovazione».
L’evento è trasversale, non ci sono solo gli studenti universitari e delle scuole, le imprese o il tessuto economico cittadino, ma anche la “gente comune”, interessata ad approcciarsi a queste nuove tematiche, cercando di migliorare la propria competitività e sognando anche un nuovo lavoro. Avvicinarsi ai giovani resta, però, la “mission” fondamentale ed è a loro che tende la mano Pietro Franza, presidente di Sicindustria Messina, durante il primo step condotto dalla giornalista Rai Susanna Lemma: «La nostra impresa deve essere quella di fare qualcosa per i giovani, dobbiamo lavorare per creare un punto dove possano incontrarsi e parlare con le imprese. Al Comune, all’Università, alla Camera di Commercio, nella nuova Casa dello studente: dobbiamo dedicare un luogo ai giovani, perché il sì all’innovazione ci sarà sempre, ma purché vada di pari passo con il confronto».
Il saluto introduttivo del sindaco Federico Basile precede il “fiume in piena” Cateno De Luca, acclamatissimo dalla folla studentesca: «Oggi possiamo segnare la svolta per l’intero Meridione. Ci abbiamo creduto nel 2018 iniziando questo percorso rischioso per una città anonima e ai margini delle dinamiche politiche. Messina è sempre stata per tutti la città della “munnizza” e delle baracche, oggi tra l’I-hub e l’inaugurazione di questo evento possiamo diventare il baricentro, l’ombelico del mondo nell’ambito delle strategie innovative tecnologiche del Sud e non solo. Da Messina oggi parte una nuova visione concreta sul futuro».
Una città, Messina, che vuole entrare nel novero delle cosiddette “smart city”: «Due giorni intensi di incontri e dialoghi – dice il sindaco Federico Basile –, stiamo affrontando una sfida importante, perché abbiamo voglia di cambiare. Paghiamo un gap iniziale che stiamo cercando di colmare con l’aiuto di istituzioni e Università e solo facendo rete, anche con gli Ordini professionali, possiamo concretizzare quella “smartizzazione” di cui necessita la nostra città».
“Smart city” che passa anche da un turismo all’altezza delle aspettative dei visitatori, come confermano Antonio Laveneziana di AirBnB, Alessia Saleri di Booking, Andrea Arizzi e Dimitri Barbera di TheFork. Settori paralleli, tutti evoluti verso una maggiore digitalizzazione: dalle oltre 600 case vacanze disponibili a Messina su AirBnB, alla grande crescita della Sicilia su TheFork, regione capofila per il Sud Italia con un incremento rispetto al 2002 del 19%. Di “Cultura 3.0”, invece, si è discusso nella sala Palumbo: soprattutto di come aziende e università dovrebbero innovarsi per parlare con le nuove generazioni, con gli “speech” di S&L, University Network, Startup Italia, Blaster Foundry e Marketing Espresso. In apertura, è intervenuto anche Emanuele Spampinato di Harmonic Innovation Hub.

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