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Asp di Messina, si è dimesso Alagna indagato per corruzione. L'accusa: favori a politico per ricambiare la sua nomina

La Procura ha chiesto la sospensione dal servizio per l’ex dg e attuale commissario

La sede dell'Asp di Messina

Non si è fatta attendere la reazione del commissario dell'Asp di Messina Bernardo Alagna, indagato per corruzione nell'inchiesta della Procura per alcuni favori fatti ad un noto politico in cambio di appoggi per la sua nomina. Alagna stamattina ha rassegnato le dimissioni della carica. Decisione attesa proprio alla vigilia dell'interrogatorio davanti al gip Ornella Pastore che si terrà domani a Palazzo di Giustizia. Con Alagna saranno sentiti altri quattro medici indagati nell'inchiesta per i quali il giudice dovrà valutare le richieste di misure interdittive avanzate nei giorni scorsi dalla Procura, ovvero la sospensione dal servizio per alcuni mesi.  Si tratta dei dottori palermitani Marcello Mezzatesta e Edmondo Palmeri, del medico barcellonese Gaetano Torre, e del medico mistrettese Domenico Sammataro.

Per quanto riguarda l’ex dg facente funzioni Alagna, che oggi in attesa delle nuove nomine regionali è stato designato commissario dell’Asp di Messina, i magistrati a quanto pare prospettato l’ipotesi della corruzione. Che si sarebbe concretizzata in maniera molto particolare.
Quando Alagna fu nominato nel novembre del 2020 dall’allora dg La Paglia come direttore sanitario dell’Asp, questa designazione secondo la Procura sarebbe stata effettuata su pressione politica e condizionamento di un parlamentare di primo piano della nostra provincia (il suo nome non risulterebbe al momento come indagato tra gli atti di questo troncone dell’inchiesta sulla gestione dell’Asp), e questo sarebbe avvenuto attraverso gli uffici di un intermediario (anche lui non compare come indagato almeno in questo troncone).

Ma c’è dell’altro. L’ufficio retto attualmente dal procuratore facente funzioni Rosa Raffa, che ormai da anni ha lavorato a diversi fascicoli sulla gestione complessiva dell’Asp sia nella fase della pandemia sia dopo, nei giorni scorsi ha richiesto la misura interdittiva anche per quattro medici, che in questo caso sono già stati inscritti nel registro degli indagati con l’ipotesi di truffa. Si tratta dei dottori palermitani Marcello Mezzatesta e Edmondo Palmeri, del medico barcellonese Gaetano Torre, e del medico mistrettese Domenico Sammataro.

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