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A Messina il “derby dell’amicizia” che va oltre le barriere del carcere

Sport e solidarietà nella casa circondariale di Gazzi. All’evento, promosso dalla associazione “Hope for you”, ha preso parte Carmine Coppola

Sport e solidarietà per andare oltre le barriere del carcere, promuovendo lo spirito di squadra e il rispetto delle regole. È il senso del “Derby dell’amicizia”, l’iniziativa che si è svolta all’interno della casa circondariale di Gazzi, promossa da “Hope for you”, associazione di volontariato che da 15 anni collabora con la struttura penitenziaria.
Nel campo sportivo interno al carcere, detenuti e volontari hanno disputato un mini torneo di calcio nell’ambito del progetto “Gioco anche dentro”. All’evento ha preso parte l’ex calciatore Carmine Coppola, sempre vicino alle iniziative dell’associazione, per l’occasione ha fatto da arbitro. È stato un momento di svago e allegria anche per un piccolo pubblico, composto da una trentina di detenuti, che hanno regalato calorosi applausi ed esultanza ai giocatori in campo. Alla fine a tutti è stata donata una medaglia mentre a Coppola è stata consegnata una targa ricordo. C’è stato anche un piccolo rinfresco a base di pasticcini offerto dai volontari. «Cerchiamo di fare comprendere a questi ragazzi che c’è un’opportunità di ricominciare anche per loro, siamo una piccola goccia nell’oceano, ma ci siamo per sostenerli e far comprendere che fuori c’è qualcosa di meglio», spiega Rosa Denaro, volontaria dell’associazione “Hope for you”, si occupa dei detenuti con la stessa cura di una madre con i figli.
Si tratta di eventi importanti soprattutto d’estate quando le attività del carcere sono sospese e il senso di solitudine e isolamento si fa più sentire tra i detenuti. L’iniziativa è stata possibile grazie al sostegno della direttrice del carcere Angela Sciavicco e dell’impegno degli agenti della polizia penitenziaria con la comandante Antonella Machì.
«Sono eventi molto importanti – spiega Letizia Vezzosi, responsabile area trattamentale –, permettono ai detenuti di incontrare la società esterna e di arricchirsi dal confronto con chi non conosce la realtà carceraria, perché solo in questo modo è possibile per i detenuti capire che esiste anche altro e che la società esterna non si dimentica di loro, sono persone che hanno sbagliato ma questo non significa che non devono avere una seconda possibilità». Importante, questo evento, così come il percorso teatrale avviato all’interno della Casa circondariale grazie all’impegno di Daniela Ursino, la presidente di “D’Arteventi”, che è riuscita, negli anni, a coinvolgere, enti, istituzioni, registi e attori, creando quella struttura “gioiellino” che è il Piccolo Teatro Shakespeare.
«Questi eventi – aggiunge la dottoressa Machì – sono importanti anche perché permettono ai detenuti di mettersi in gioco per dimostrare che si può essere persone migliori».
L’iniziativa, come detto, è stata organizzata in collaborazione con l’ex calciatore Carmine Coppola: «Mi reputo un fortunato – dice la “bandiera” del glorioso Messina in serie A –, non ho mai giudicato nessuno e continuo a farlo, partecipo alle iniziative dell’associazione per dare un po’ di sollievo a chi in questo momento è in difficoltà sperando che prima o poi queste persone possano tornare ad una vita normale e soprattutto essere riaccettati nella società».

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