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Messina, la città più anziana del Sud: il focus dell’Istat sugli “over 65” nelle 14 Aree metropolitane italiane

La demografia è la chiave di tutto. Degli scenari presenti e futuri. Delle scelte politiche, molte delle quali saranno obbligate nei prossimi anni. Dei progetti di ridisegno delle città, di rigenerazione urbana, di adattamento dei luoghi alle persone che li vivono. Dei nuovi modelli di welfare o stato sociale. La demografia ci dice dove siamo andati, dove stiamo andando, dove andremo, in questa maratona in senso contrario, che sembra sempre più una folle corsa tra gamberi.
È stato pubblicato, in questi giorni, il focus dell’Istat dedicato agli anziani nelle 14 Città metropolitane d’Italia. Un approfondito profilo socio-demografico con analisi comparativa tra i contesti urbani. Ebbene, in un Paese, come l’Italia, che sta diventando sempre più vecchio, Messina è la città del Sud dove il peso e l’incremento della popolazione “over 65” è più rilevante. E lo sarà ancor di più da ora al 2031, secondo le stime che riguardano il periodo complessivo 2021-31 e che sono aggiornate all’1 gennaio 2023.
Gli anziani residenti nelle Città metropolitane rappresentano il 35 per cento del totale italiano e vivono prevalentemente nei contesti più urbanizzati, come dimostra il fatto che il 45 per cento di loro risiede nel Comune capoluogo. Quasi una persona su quattro, tra i residenti nelle Città metropolitane, ha almeno 65 anni. Genova ha le maggiori quote di anziani (28,8%), Napoli quelle minori (il 22%). Messina si colloca a metà strada con il suo 24,8%, che è decisamente inferiore a quello del capoluogo ligure ma che, comunque, confrontato con le altre Città metropolitane meridionali (Bari, Napoli, Palermo, Catania e Reggio Calabria), come media è il più alto nel Sud.

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