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Grandi eventi a Messina, Finocchiaro: "E' l’estate della rinascita"

È andata anche questa. La due giorni del “Summer Festival” di Rds a Capo Peloro si può dire abbia chiuso la prima parte di questa intensa Estate messinese. Ora comincia la seconda che avrà tanti altri eventi, ma con l’appuntamento “clou” della nostra storia, che resta e resterà sempre la processione della Vara, avvenimento religioso e festa di popolo unica nel suo genere. È un momento di tracciare un primo bilancio e lo facciamo con l’assessore ai Grandi Eventi, Massimo Finocchiaro.

Cominciamo dal “Rds Summer Festival” e dall’impatto su Torre Faro: lo temevate? Esperimento che può dirsi riuscito o no?
«Sì, lo confesso, lo temevamo. Perché sappiamo che Torre Faro è un borgo unico ma con le sue criticità. Era un test, ce lo siamo detti tra noi e lo abbiamo anche detto pubblicamente. Per questo, è stato predisposto un piano di sicurezza che è andato anche oltre quello che già bastava, perché non volevamo sbagliare neppure una mossa. E devo dire che ha funzionato tutto. L’Atm, con le sue navette. Il piano di sicurezza e sanitario al quale ha lavorato l’assessore alla Protezione civile Minutoli. L’immenso lavoro dei tecnici, l’allestimento dell’arena, il montaggio del palco. Tutti hanno fatto la loro parte per intero. E confesso che ci ha fatto molto piacere, a me e al sindaco Basile, aver ricevuto il plauso da parte delle forze dell’ordine e della Questura».

Si possono, dunque, ripetere eventi di tal genere nell’arena dell’ex Seaflight? Una zona restituita alla città e di questo va dato atto all’ex sindaco Cateno De Luca e all’ex assessora, oggi senatrice, Dafne Musolino che si sono battuti per il recupero e la riqualificazione di un’area così preziosa, abbandonata da decenni.
«Si possono e si devono, perché l’arena ex Seaflight si presta benissimo a ospitare serate come quelle vissute nel week-end. Non c’è stata una persona, tra le migliaia che hanno assistito ai concerti, che non abbia poi detto, “ma questo è uno dei posti più belli al mondo”. Addirittura c’era chi ignorava l’esistenza di quest’area. Ci siamo battuti per mesi, dietro tutto questo c’è un enorme lavoro di squadra, cominciato con Cateno De Luca, e sono felice nel vedere la gente serena e sorridente».

Come hanno reagito i residenti di Torre Faro?
«Anche su questo fronte, temevo che giustamente la gente si lamentasse per le troppe limitazioni. Ma devo dire che c’è stata una pazienza e una collaborazione straordinarie, le ordinanze sono state rispettate, tutti hanno fatto in modo che non ci fossero problemi».

In quest’estate avete agito su più direzioni, per cercare di coinvolgere anche la fascia di giovani e giovanissimi.
«Sì, ma credo che la programmazione sia stata pensata in modo completo. E anche in queste serate, a Capo Peloro, c’era la Generazione Z, assieme a tante persone che hanno alzato la media, e che si sono divertite come le migliaia di ragazzini e ragazzine. Ho anche apprezzato il modo come diversi imprenditori abbiano calibrato la loro offerta, per venire incontro alle esigenze di queste giornate».

A Torre Faro sono previsti altri concerti, da Fabri Fibra a Daniele Silvestri e Massimo Ranieri. Ci saranno le stesse limitazioni?
«Ce ne saranno di meno perché, come ho detto, era il primo esperimento e abbiamo voluto “esagerare”. Volevamo vedere quale impatto avesse un grande evento in questa zona. Ora saremo più preparati».

Qualcuno vi accusa di privilegiare solo l’area centro-nord della città e non la zona sud.
«Determinati eventi possono svolgersi solo in determinati luoghi. Abbiamo pensato ai grandi concerti allo stadio San Filippo, le iniziative a piazza Duomo, il Giardino Corallo, l’area ex Seaflight, la Marina del Nettuno. Ora stiamo lavorando a una serie di eventi a Villa Dante, altri si svolgeranno nelle piazze, la zona sud ha una conformazione particolare, ma non è esclusa dalle nostre attenzioni».

E adesso si corre verso la Vara.
«È la festa della nostra identità. Ma anche agosto, e poi settembre, vedranno tante iniziative, come quella sul pescepada, che presenteremo in conferenza stampa, o lo Sbarco di don Giovanni d’Austria. Questa è l’Estate della rinascita, lo cogliamo da tanti segnali, vogliamo continuare così».

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