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Messina e un “brand” che sta facendo colpo: cinque serate “live” su Sky Sport

Straordinario veicolo di promozione turistica della città le cinque serate “live” della seguitissima trasmissione di Sky Sport. In un video finale l’omaggio alla città: «Qui abbiamo trovato amore, cultura, bellezza»

Lo spot più bello per la nostra città. È una Messina che è entrata nei cuori, e nelle case di milioni di italiani, appassionati di calcio e non solo. Non crediamo di esagerare nel mettere il video finale, realizzato dalla squadra di giornalisti e tecnici di “Calciomercato, l’Originale”, una delle trasmissioni più seguite e apprezzate di Sky Sport, tra gli omaggi più autentici e sinceri rivolti al capoluogo dello Stretto. Un omaggio che diventa un formidabile veicolo di promozione della città nei circuiti turistici nazionali.

Cinque serate dal vivo, in diretta dal “Marina del Nettuno”, una serie di collegamenti a far risaltare le bellezze di Messina, e non solo nei luoghi canonici , e più visitati, come piazza Duomo, Capo Peloro i Laghi e lo Stretto con le sue feluche, ma anche altri scorci meravigliosi, da Castel Gonzaga al Santuario di Dinnammare, da Cristo Re al Parco dei Peloritani, fin dentro le sale del Museo di viale della Libertà, scrigno dei Caravaggio e degli Antonello da Messina, ma anche di altri capolavori – mostrati con grande competenza da Gianluca Di Marzio –, quali le tele cinquecentesche di Alibrandi e le nobili Carrozze, a partire da quella Senatoria.

Quattro giornate vissute intensamente dai protagonisti, con in testa lo stesso Di Marzio e il conduttore, Alessandro Bonan, insieme con gli storici collaboratori, a partire dallo “zio” Beppe Bergomi, indimenticato giocatore dell’Inter e l’ex calciatore juventino Marocchi, oltre ad altri commentatori e al “mitico” Faina, con la sua pungente ironia. Quattro giornate riassunte in un video di pochi minuti, lo “Stretto necessario”, nel quale scorrono immagini di una città davvero magica, con il suo mare e le sue montagne, e colpisce soprattutto una frase di Bonan: «Qui abbiamo trovato l’amore, e non sto esagerando, l’incontro con persone speciali, fatto di condivisione, passione, bellezza, cultura, educazione, l’educazione del popolo messinese».

Abbiamo così risolto ogni problema? Sarebbe da stupidi affermarlo. Sono sparite d’incanto le cose che non vanno, le vergogne, le brutture? Nemmeno per sogno. Come ogni città, Messina fa i conti con le sue anime, quella del dottor Jeckill e di mister Hyde, la parte buona e bella, quella orrenda e cattiva, le sue contraddizioni sono sotto gli occhi di tutti. La troupe di Sky è salita in cima ai nostri Colli, e da Dinnammare è come se si vedesse un lembo di Paradiso. Poi, scendi da Musolino e vedi quanto può essere criminale lo scempio, perpetrato da alcuni messinesi contro la loro stessa città, con microdiscariche sparse tra i boschi, contro le quali sembra vana la lotta ingaggiata dalle squadre di Messina Servizi e dal Corpo Forestale.

Ma quella andata in onda in queste serate, non è la versione edulcorata di Messina. È la nostra città, reale, così com’è, e nessuno sfregio, o atto autolesionistico, o nodo mai sciolto dalla politica e dalle amministrazioni, può ridimensionarne l’importanza e la bellezza. La costruzione del “brand Messina”, alla quale sta lavorando con grande impegno, e mettendo anche molte risorse finanziarie in campo, l’Amministrazione Basile (raccogliendo l’eredità lasciata da De Luca), è un percorso volto non solo a intercettare flussi di visitatori, e a far crescere la dimensione turistica della città, ma anche a restituire l’orgoglio dell’identità a una comunità troppo spesso abituata a piagnucolare e ad autocommiserarsi.

Bisogna dare atto che questa strategia sta funzionando, perché è stata ideata “a 360 gradi”, cercando di raggiungere quelle fasce d’età che solitamente vengono trascurate. Dalle dirette di Rds al Tezenis Summer Fest, dallo Street Fish Food ai concerti, dal torneo internazionale di Beach Volley alle dirette di Calciomercato su Sky: si è ampliata la platea di utenti e fruitori, arrivando a coinvolgere giovani e giovanissimi, appassionati di musica e di sport. “Messina, città degli Eventi”, è la strada giusta. Certo, occorre anche alzare il livello delle manifestazioni culturali, pensare a qualche grande mostra d’Arte, valorizzare le tradizioni della città e dei suoi villaggi, vivere il centro e le periferie, e per far questo, occorre rendere la città sempre più degna di esser visitata, e quindi combattere ogni forma di degrado, restituire spazi sottratti alla pubblica fruizione (Fiera e Zona falcata sono un pugno nello stomaco, immaginate cosa sarebbe stata questa Estate se il lungomare fieristico fosse già stato riqualificato), come è avvenuto per l’area ex Seaflight e per il Giardino Corallo.

Il sold out dei B&B, di cui abbiamo scritto e parlato nei giorni scorsi, è la conferma che la valorizzazione del “Brand Messina” porta ricchezza al territorio. L’importante non è quanti soldi si spendano, ma come. Quel che conta è l’analisi costi-benefici. E noi riteniamo che il ritorno in immagine, per la Messina che ha ospitato per quattro giorni la trasmissione sportiva di punta della piattaforma Sky, sia di incalcolabile portata. La forma diventa sostanza, l’immagine è la realtà stessa, non più lo specchio deformato. Sta a noi far sì che tutto questo non sia qualcosa di limitato all’estate 2023, far sì che non resti tra le cose dell’effimero.

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