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Basile chiede chiarezza: “Il Ponte sullo Stretto? Non abbiamo risposte”

Il sindaco di Messina attende ancora i chiarimenti sollecitati a metà aprile, durante le audizioni alla Camera. Il primo cittadino: «Poca attenzione alla voce del territorio. Chiederò un incontro con la Stretto Spa»

Lo stretto di Messina

«Quei documenti sono rimasti senza risposta». Le parole del sindaco Federico Basile sono lapidarie e al tempo stesso significative rispetto ai rapporti che oggi intercorrono tra Palazzo Zanca e Roma, quando di mezzo c’è il Ponte sullo Stretto. “Quei documenti” sono, nell’ordine: il quesito posto ufficialmente dal Comune al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sugli espropri nella città di Messina; la memoria consegnata a metà aprile dallo stesso sindaco alle commissioni congiunte della Camera durante le audizioni dedicate proprio al Ponte.
Sono passati quasi tre mesi e dalla Capitale non è arrivata alcuna risposta. Nel frattempo c’è stato pure il mezzo incidente diplomatico dell’invito “monco” del sindaco alla convention targata Cisl, col ministro Matteo Salvini, sulla nave Elio di Caronte&Tourist. Ma soprattutto c’è una diffusa sensazione che ad oggi il Ponte scavalchi non solo lo Stretto ma anche Messina, intesa come rappresentanza istituzionale.
La massima concessione, finora, è stata l’approvazione di un ordine del giorno, proposto dal deputato “di casa”, Francesco Gallo di Sud chiama Nord, con il quale si impegna il governo «a valorizzare il ruolo dei comuni di Messina e di Villa San Giovanni per garantire la rappresentanza diretta dei cittadini nell'intero percorso di realizzazione del Ponte sullo Stretto». Niente di sensazionale, tutt’al più un punto di partenza, utile solo se seguito da fatti concreti.
Fatti concreti che, finora, non ci sono stati. Venerdì scorso la sindaca di Villa San Giovanni, Giusy Caminiti, ha incontrato il ministro Salvini, con tanto di foto ricordo e sorrisi e un comunicato conclusivo nel quale si parla di un ulteriore impegno, da parte del leader del Carroccio, «affinché i comuni di Villa San Giovanni, Messina e Reggio Calabria siano invitati quali uditori ai Cda della Società Stretto di Messina». Ma anche in quel caso l’iniziativa è partita “dal basso”, dalla sindaca, e non da un invito formale del Ministero.

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