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Barcellona, l’ospedale senza pace: Oncologia è rimasta a livello ambulatoriale

La riattivazione del “Cutroni Zodda” va avanti al rallentatore e senza vere soluzioni. Il semplice accorpamento con Medicina non risolve i problemi

Regna l'incertezza sulla gestione dell'Unità operativa di Oncologia, istituita dal 22 maggio ed allocata - con l'attivazione di 4 posti letto (che dovrebbero diventare 6 ) - nel reparto di Medicina interna. Fino adesso i tre oncologi provenienti dall'Ospedale di Taormina, assegnati dallo scorso primo giugno all'Unità di Oncologia dell'Ospedale di Barcellona, si sono limitati a svolgere attività ambulatoriale, sia al mattino che pomeriggio. Ancora non si sa come e quando saranno attivati i day hospital – anche se i vertici dell'Asp assicurano che lo saranno già da lunedì – ed i ricoveri nell'Unità che è stata allocata nel reparto di Medicina. E sarebbe questo il motivo che non avrebbe permesso fino ad ora l'avvio a pieno regime dell'attività. Di fatto allo stato attuale l'attività dell'Unità operativa di Oncologia, continua a rimanere limitata alla sola attività ambulatoriale.
«Purtroppo in atto – secondo l'ex dirigente sindacale della Uil Medici Paolo Calabrò – forse per rispondere ad alcune proteste, l'Asp ha annunciato tutta una una serie di iniziative, che all'atto pratico, sono solamente fumose. L'allocazione dell'Oncologia nel reparto di Medicina, con 3 medici e 6 infermieri, è un tentativo di compensare la carenza di medici della Medicina, dei quali due, in maniera non aderente ai criteri dettati dal contratto nazionale di lavoro, sono stati trasferiti a Milazzo. Per quanto riguarda la diagnostica nulla di più di quanto c'era prima. E per la verità non può essere considerato un reparto di Oncologia ma di Medicina».
L'accorpamento per area funzionale omogenea tra i due reparti è comunque possibile. L'Unità di Medicina dai 12 posti letto, con l'aggiunta dei quattro posti di Oncologia, dovrebbe passare a complessivi 16 posti letto. L'accorpamento ha creato, tuttavia, una sorta di paralisi che provoca un disservizio ed incertezze sul futuro destino dell'ospedale “Cutroni Zodda”.

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